ANDORRA

Prima partecipazione ufficiale
54. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia

 

Organizzatore: Govern d'Andorra I Ministeri d'Educaciò i Cultura

Titolo de la Mostra: Més enllà de la visió / Beyond vision / Oltre la visione

Artisti: Helena Guàrdia Ribó; Francisco Sánchez Sánchez

Commissario: Pedro de Sancristóval y Múrua

Commissari aggiunti: Joan Gil Gregório, Ermengol Puig Tàpies, Francesc Rodríguez Rossa

Curatori: Paolo De Grandis, Josep M. Ubach Bernada

Coordinamento a Venezia: Carlotta Scarpa, Arte Communications

Coordinamento in Andorra: Montse Coma Areny

Sede: Chiesa di San Samuele, Campo San Samuele, Venezia

 

Més enllà de la visió / Beyond vision / Oltre la visione

 

È ormai evidente che il concetto di tecnica e quello di modernità, ognuno con le proprie codificazioni, hanno man mano introdotto ed imposto delle pratiche visuali caratterizzate dallo scontro immediato, dalla celerità temporanea nonché da una scarsa esigenza riflessiva. Ciò nonostante, sussistono certe proposte artistiche che, nel piazzarsi oltre i sottili confini della percezzione visuale, pretendono e, d’altronde, ci riescono, di rallentare il tempo di osservazione di un’opera.
Tramite questo metodo, oppure altri che si somigliano, gli artisti decelerano gli sguardi veloci, persuadono ad andare oltre la monotonia che si attacca alla realtà già assunta, fanno salire in superficie il potere riflessivo della mente, promuovono la cultura della ricerca ed invitano, finalmente, a ricreare delle icone visuali oppure a ricavarne nuovi sensi. Il momento algido, quello di maggior tensione nel binomio tra artista e spettatore sorge quando quest’ultimo, alla ricerca del significato nella creazione del primo, suggerisce, si diletta scoprendone nuovi sensi e ponendo persino le proprie impostazioni. La capacità artistica dello spettatore viene quindi misurata per la sfida di assumere un dialogo sincero e creativo con l’opera dell’artista.

I due artisti andorrani che partecipano alla 54 Esposizione d’Arte – Biennale di Venezia sono compartecipi di questa metodologia nelle loro creazioni.

L’artista Helena Guàrdia e la sua “La ciutat flotant” scuote spietatamente le immagini originali –quelle fornite dalla realtà–, ne scioglie il messaggio classico, ne svigorisce le iconografie più conosciute e propone, al loro posto, delle narrative aperte che, da una parte, evidenziano le limitazioni dei meccanismi della percezione visuale e, da un’altra, suggeriscono l’esistenza di una nuova visione, una nuova consapevolezza degli spazi che sono a noi noti.

Nella creazione “L’efímer i l’etern”, trittico nelle vesti di impianto, l’artista Francisco Sánchez prova a riflettere, affascinato dall’ambito quantico, un microcosmo inglobando l’insieme dell’universo. Questa inquietudine lo trascina fino al punto di porsi concetti che si avvicinano alla scienza più dell’arte stessa. L’artista mostra un mondo costituito da un’informazione trattenuta, da un’energia che vibra a frequenze variabili. L’osservazione fa diventare il possibile in tangibile.

 

Pedro de Sancristóval  y  Múrua
Commissario