PADIGLIONE DELLA MONGOLIAbiennale-arte-2022-padiglione-mongolia-a-journey-through-vulnerability
alla 59a Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia

A Journey Through Vulnerability

 

La quarta partecipazione della Mongolia alla Biennale di Venezia vede protagonista Munkhtsetseg Jalkhaajav (Mugi), una delle figure più importanti dell'arte contemporanea in Mongolia. Nel corso della sua lunga carriera, Mugi (nata nel 1967) ha contribuito significativamente alla crescita dell'arte contemporanea mongola e ha esposto a livello locale ed internazionale negli Stati Uniti, in Germania, Italia, Cina, Giappone, Corea del Sud, Tailandia, Taiwan e Hong Kong.

La produzione artistica di Mugi comprende sculture, dipinti, video e performance, ed esplora la nozione del dolore, della paura, della guarigione e della rinascita. Riflettendo soprattutto le sue esperienze personali, Mugi indaga le complessità dei corpi, delle menti e delle anime femminili, e la connessione con se stesse e la natura, catturando le tensioni tra i diversi regni. Apparentemente di fantasia, ma con forti radici, le sue opere uniche incarnano forze invisibili, come spiriti e miti, e raccontano storie sensibili di donne, di bambini non ancora nati e dei destini dolorosi degli animali.

Ispirato dai metodi di guarigione tradizionali mongoli e dalla terapia spirituale, il suo processo di creazione artistica è profondamente intuitivo e rituale. Tramite incarnazioni del soggetto che evocano forti sentimenti e giustapposizioni di elementi simbolici usati per guarire e proteggere, esamina meditativamente la natura della propria ansia ed il successivo processo di guarigione. I suoi modi di strappare, tagliare, collazionare e cucire implicano dolore, ansia, paura, speranza e pazienza e creano un linguaggio specifico che permette a Mugi di articolare e manifestare i suoi sentimenti e visioni interiori. Nelle sue opere, gli uccelli rappresentano il pulsare della vita, la gravidanza, la guarigione e la protezione, mentre i corpi femminili rappresentano la sua costante ricerca della forza interiore. Il concetto di reincarnazione è il principale interesse del suo percorso artistico.

A Journey Through Vulnerability presenta una serie di installazioni, tra cui sculture morbide, collage e video, create dall'artista negli ultimi 15 anni. Le opere sono ripartite in 3 diverse stanze intitolate: "Miscarriage", "Dream of Gazelle" e "Pulse of Life" ("Aborto spontaneo", "Sogno di gazzella" e "Impulso della vita") e narrano le storie di donne ed animali, offrendo allo spettatore un viaggio attraverso il mondo intimo, fragile, ma al contempo potente di Mugi.

La mostra è curata da Gantuya Badamgarav, mecenate dell'arte e direttore fondatore della Associazione Mongola Mongolian Contemporary Art Support Association. Ha iniziato ed organizzato la prima partecipazione in assoluto della Mongolia alla Biennale di Venezia nel 2015, oltre a organizzare due edizioni successive ed a curare il padiglione della Mongolia nel 2019. Nel 2022, Gantuya è stata invitata dal Ministero della Cultura della Mongolia a curare di nuovo la quarta edizione, a seguito di una decisione storica presa dal governo della Mongolia per garantire d'ora in poi la partecipazione continuativa della Mongolia alla Biennale di Venezia.

Committente: Nomin Chinbat, Ministro della Cultura della Mongolia Espositore: Munkhtsetseg Jalkhaajav (Mugi)


Curatore:
Gantuya Badamgarav

Organizzatore: Mongolian Contemporary Art Support Association


Sostenitori: Ministero della Cultura della Mongolia, Ministero degli Affari Esteri della Mongolia, Agenzia Svizzera per lo Sviluppo Internazionale ed altri


Partner a Venezia: PDG Arte Communications

Orari di apertura: Dal 23 aprile al 27 novembre 2022, ore 10.00–19.00 (chiuso il lunedì, eccetto il 25 aprile, 30 maggio, 27 giugno, 25 luglio, 15 agosto, 5 settembre, 19 settembre, 31 ottobre, 21 novembre). Indirizzo: Calle S. Biasio, Castello 2131, 30122 Venezia