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Bobo Ivancich de la Torriente

Scrivere dell'arte di Bobo Ivancich de la Torriente di questo artista aristocratico, eretico per metodo e marginale per scelta, non è certo impegno di ufficio quotidiano. Lo ho conosciuto negli anni settanta e da allora dopo avergli fatto amare Gino De Dominicis, ha sentito la necessità di cimentarsi in questa lunga avventura artistica che lo ha portato negli anni a misurarsi con progetti di grande respiro e tutti connotati dal suo spirito irriverente. Jongleur abilissimo di ogni paradosso e contraddizione, Bobo Ivancich è un artista per certi versi scomodo. Voglio dire che al centro delle sue opere e riflessioni stanno l'uomo e le sue contraddizioni raccontate con i mezzi espressivi della pittura e della scultura. Ivancich si serve a questo proposito di una pittura scabra ed essenziale che non concede molto alle estenuazioni formali ma ricerca anzi gli accenti secchi e taglienti di una comunicazione che mira dritto al cuore ed alla mente senza possibilità di equivoci. L'artista controlla tale operazione con gesti espressivi efficaci che tendono a far divenire le superfici della tela un luogo di accadimenti emotivi bloccati, destinati a durare per sempre.

Spirito giocoso, leggerezza e ironia esplosiva invece per l'enorme tee da golf in vetroresina realizzata per questa edizione di OPEN. Con l'iscrizione rovesciata "GOD DOES NOT PLAY DICE WITH THE UNIVERSE BUT HE DOES PLAY GOLF" - Bobo fa il verso all'antenato Renè Magritte, ma qui l'intervento della parola dialoga con l'oggetto stesso per affermarne la sua collocazione all'interno della sfera concettuale. Così la parola è indifferentemente linguaggio silenzioso, evocazione, dislocatrice di sensazioni ed elemento di disturbo. L'oggetto ingigantito a monolite, diventa dunque nel mutuo gioco del capovolgimento, elemento atto a isolare il momento di tensione del medium all’interno dell’atto comunicativo. Il "non sense" è tutto disposto sulla materia ricreata: la partita tutta giocata e ferma all'ultimo tiro, per sempre senza finale.

 

Curatore: Paolo De Grandis
Testo a cura di Paolo De Grandis
Presentato da MEDIART
Con il supporto di MEDIARTCOMMUNICATIONS
Per gentile concessione di: CARMELA CIPRIANI COLLECTION NEW YORK