TAIWAN
9. Mostra Internazionale di Architettura - La Biennale di Venezia
Palazzo delle Prigioni, Castello, 4209, 30122 Venezia
"The Interbreeding Field"
Supervisore: Council for Cultural Affairs, Executive Yuan, Taiwan
Organizzazione: National Taiwan Museum of Fine Arts
Commissario: Wuh-kuen LEE
Vice-Commissario: Wan-ju WANG, Charline Shuping SHIH
Coordinatore/Vice-Commissario: Paolo De Grandis
Curatore: Chia Chi Jason WANG
Direttore del progetto: Li H. LU
L'architettura è il veicolo di unione tra lo spazio e gli individui. Il principale significato e l'azione legata al termine “interbreeding” (ibridazione), considerato come modello interpretativo della filosofia di The Interbreeding Field (denominato in seguito IF), si basa sulla creazione di nuove tipologie di strutture architettoniche, date dall'esplorazione di inedite riflessioni spaziali e dalla presentazione di una nuova generazione di architetti, attraverso la connessione tra passato, presente e le grandi possibilità che portano al futuro.
Il team IF ha attivato un'ingegnosa costruzione architettonica all'interno dello spazio di Palazzo delle Prigioni, per favorire nello spettatore il senso reale e fisico del proprio corpo in uno spazio e, per evocare ulteriormente, un luogo di “memoria”, abbattendo le predefinite concezioni collettive o stimolando l'individuo a riconsiderare le relative nozioni di spazio, corpo, memoria e natura.
Questa struttura occupa, propagandosi ed estendendosi, le tre sale espositive, formando un percorso penetrabile ed intercomunicante, atto ad offrire allo spettatore uno spazio architettonico tangibile, così da essere percorso, attraversato ed esplorato. Come il paesaggio, può essere abitato e percorso, così Palazzo delle Prigioni è trasformato in un nuovo spazio/ambiente, nel quale può essere superato il predeterminato modello interpretativo di spazio, e valutata la nozione di ambiente naturale e umano, ugualmente alla bellezza della struttura architettonica. Per assecondare l'atmosfera spaziale, sono state inserite diverse applicazioni con immagini create digitalmente simili ad interventi in mixed media.
Per la realizzazione di questo progetto espositivo, è stata inizialmente costruita una riproduzione esatta di Palazzo delle Prigioni, in scala 1:1, nel sito originario dell'Interbreeding Field presso il Tainan National College of the Arts di Taiwan. Inoltre, è stato sviluppato un metodo specifico di esecuzione, seguendo parametri di precisione, creatività e qualità artistiche relativi alla struttura architettonica. Il complesso è progettato per unità componibili, in modo da essere funzionalmente unite e scomposte. Le unità stesse sono state trasportate e ricomposte in sito, presso Palazzo delle Prigioni.
Comunicato Stampa
Press Release
Communique de Presse
Pressemeldung
VENICE VILLAGE
1° Progetto espositivo di artisti internazionali residenti a Venezia
a cura di Paolo De Grandis
Circolo Artistico di Venezia, 5 - 20 giugno 2004
PALAZZO DELLE PRIGIONI, Castello 4209, 30122 Venezia
VENICE VILLAGE 1. Progetto espositivo di artisti internazionali residenti a Venezia. La mostra, ideata ed a cura di Paolo De Grandis, che si terrà dal 5 al 20 giugno 2004 presso il Palazzo delle Prigioni sede del Circolo Artistico di Venezia, è il frutto di una ricerca svolta sulla base delle nuove presenze artistiche internazionali che arricchiscono e contaminano il contesto culturale veneziano e ne traccia un excursus espressivo in seno ad una nuova e ritrovata coscienza multietnica.
La ricerca e la proposta di VENICE VILLAGE è un interessante tentativo di opporsi all'uniformità culturale ed artistica per dare ampio spazio ad una logica cosmopolita, in una condizione di maggiore apertura e libertà espressiva, eludendo qualsiasi inibizione e progetto che sia il risultato di espressioni omologate tra loro da un unico linguaggio. Da questo panorama pluridimensionato nello spazio e nei temi, scaturisce la necessità di documentare l'esistente, di promuovere espressioni innovative, ma anche di rivelare singolari connessioni internazionali. L'arte qui diviene il luogo dove l'artista, attraverso il suo fare, realizza una conoscenza del mondo, grazie ad una radicata identità culturale e di pensiero e ad una continua sollecitazione derivante dagli influssi dell'ambiente circostante.
Varietà di stili e di esperienze, inedite interpretazioni contraddistinguono i mondi, che comprendono in gran parte l'est europeo, la Spagna, la Norvegia, l'Iran, la Grecia fino ad arrivare al Giappone ed alla Corea. I ventitré artisti partecipanti, danno libera espressione ad un'idea di arte che aderisce al sostrato culturale veneziano ed allo stesso tempo instaura una catena di corrispondenze dinamiche che concorrono a delimitare quella zona franca dove non esistono barriere culturali ma il vivo desiderio di una profonda relazione con il mondo.
Progetto collettivo, mostra, ma soprattutto una successione di individualità a rappresentare la natura di VENICE VILLAGE, spazio aperto al confronto e officina creativa che trova nuove sinergie e connessioni nella permanente nobiltà storica dello spazio espositivo di Palazzo delle Prigioni.
Molte sono le presenze emergenti, in parte leve dell'Accademia di Belle Arti di Venezia e, nondimeno, quelle affermate come Tuschida Yasuhiko. L'artista giapponese, trapiantato a Venezia dall'inizio degli anni novanta, fonde l'esperienza acquisita dalle maestranze delle vetrerie di Murano, ad una sorprendente capacità espressiva che si traduce nell'opera Le finestre sacre affacciate sulla città, ovvero aperture, intese come spazi emananti calore e sensibilità. Nataša Radović, di origini croate, affinatasi nelle sperimentazioni della luce, usa il mezzo fotografico applicandolo agli spazi urbani ed industriali. Il dittico fotografico Egometric consiste in una ricerca che esalta l'effimero nei linguaggi multimediali. La rassegna è inoltre una viva testimonianza di quelle tendenze artistiche che sembrano recuperare il sempre più florido interesse verso l'arte figurativa, ricorrendo all'utilizzo della tela nelle sue accezioni più tradizionali ed in quelle più innovative. Seguono questo percorso espressivo: Tiziano Bulfoni, Stefano Popdimitrov, Silviya Dobreva Radeva, Vasil Nikolov Kolev, Igor Lukic, Ingrid Sagøy, Susana Penedo Bustillo, Matteo Tsigakos e Naomi Park. L'eterogeneità del gruppo è forse il senso di VENICE VILLAGE, una rassegna che fa risalire queste peculiarità al prevalere della cultura multietnica, un villaggio “globale” che enfatizza il contatto umano e dove le frequentazioni veneziane hanno caratteri pervasivi. Le espressioni più innovative si colgono nelle opere di Changiz Jalayer, Anja Gordana Cvejanovic, Marilia Dimopoulou, Jovana Komnenić, Primoz Bizjak, Angeliki Tsotsoni, Marya Kazoun e Negin Nazem Zadeh Vaziri.
L'artista greco Thanos Zakopoulos è senza dubbio un personaggio della frontiera, i suoi lavori, strettamente connessi alla tematica della spazio, inteso come presenza e assenza, sono il risultato di multiple aggregazioni di pannelli realizzati con tecniche e materiali diversi. Di Ištvan Išt Huzjan, colpisce invece, il ricorso alla citazione cinematografica che diviene il punto di partenza per la traduzione materico-espressiva dell'alchimia poetica del regista Andrej Tarkovskij. L'opera, intitolata 1+1=1 riprende dal regista russo i tratti più emblematici che si traducono in un codice semantico che riconduce ad una concezione olistica della conoscenza.
Il progetto a quattro mani di Luka Stojnić e del fotografo Giuseppe Dall'Arche, sviluppando il concetto di spazio alterato, trova diretta espressione, per esperire una nuova processualità spaziale, nella relazione tra la dinamicità della struttura ferrigna e l'accezione figurativa dei pannelli fotografici.
L'esposizione offre dunque uno spaccato completo e stimolante del cosmopolita milieu artistico veneziano ed ugualmente diviene una concreta opportunità di promozione e divulgazione dell'arte attraverso lo scambio di esperienze ed il piacere dell'interazione.
Quella di VENICE VILLAGE è un'arte che lascia viaggiare l'immaginazione oltre qualsiasi interrogazione circa la sua provenienza o direzione, attraverso le suggestioni che da sempre Venezia offre.
Nello svolgimento dell'inaugurazione, sarà premiato il primo artista selezionato, che avrà l'opportunità di realizzare un'opera in vetro presso la Fornace Berengo Fine Arts di Murano – Venezia, e presentarla nel corso del periodo espositivo.
La mostra sarà inoltre accompagnata dalla pubblicazione di un catalogo, con gli interventi e gli apparati critici del curatore e della giuria selezionatrice.
PREMIO VENICE VILLAGE
1° Premio
all'artista Primoz Bizjak, per l'opera "Squero di San trovaso", per aver avvalorato lo spirito e la tematica di VENICE VILLAGE, che gli consente di realizzare delle opere in vetro presso la fornace Berengo Fine Arts di Murano.
2° Premio
all'artista Stefano Popdimitrov, per l'opera "Guerriro antico", a cui viene conferita la qualifica di Socio Onorario del Circolo Artistico di Venezia che gli consente la possibilità di realizzare una mostra personale presso la saletta "Risorgimento del Palazzo delle Prigioni -Venezia.
3° Premio
agli artisti Luka Stojnic e Giuseppe Dall'Arche per l'opera "Scultura bidimensionale, spazi alterati (Monumento all'uomo occidentale)", che consente agli artisti la partecipazione ad OPENASIA 2OO4 7. Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni, organizzata da Arte Communications.
4° Premio
all'artista Negin Nazem Zadeh Vaziri, per l'opera "Mandala" che le consente la realizzazione da bozzetto di un'opera in vetro presso la fornace Berengo Fine Arts di Murano.
OPENASIA 2OO4
7. International Exhibition of Sculptures and Installations
The East meets the West
1 September – 10 October 2004, Venice – Lido
OPENASIA 2OO4 7th International Exhibition of Sculptures and Installations is the result of a dialogue between East and West, giving a voice to a group of Asian and international artists. The aim is not only to explore current artistic research in the East, but also to discover the deep interest Western artists have shown in the Asian cultural context.
The exhibition, planned by Paolo De Grandis, will be held at Venice Lido parallel to the 61st International Film Festival. The event's official curator is Chang Tsong-zung, an internationally recognised, authoritative scholar and eminent art critic of contemporary Chinese art.
Asia is a veritable social and human universe, which is becoming increasingly vast and important as regards world balances. It is a globalised world undergoing continuous expansion and opening up to the Western world, in a transcultural comparison based on a new line of research and ideological mediation. It is an area that is rich in history and traditions. Its culture and lifestyle are inevitably present in the creations of its artists, whose art cannot but have special, if not indeed unique, characteristics. Thus, whilst the influences are evident, so too is the individual itinerary each has chosen, on the one hand freeing himself from the self-evident attachment to social themes or topical problems, and on the other seeking to identify new itineraries.
The exhibition dedicated to Oriental contemporary art and its most innovative trends represents an extraordinary opportunity to discover emerging talent and to learn more of established names, as well as to explore the unknown, enchanting works of many Western artists who have over the course of their careers developed a strong interest in the Oriental figurative tradition. The exhibition thus not only offers an incursion into a specific cultural situation, but also focuses on transversal interpretations of a theme of global interest.
The event, which will bring the most interesting artists from the Asian and international scene to the Venice Lido, will explore new forms of knowledge and culture which may be seen in the charming spaces of the Lido: along the promenade, in the squares and open-air spaces, within the Blue Moon complex and in the leading hotels. The exhibition will include works in various media, from sculpture to video art and installation; all expressive forms evocative of the personal and collective memory of the artists who each year appear in OPEN, and there compare their work and recover and criticise a new system of art.
There will also be 5 special projects seeing the involvement of the following artists: Yoko Ono 'Onochord' (Nutopia) - Hong Xing Ye 'Redxing' (Guilin Yuzi Paradise, People's Republic of China) - Virginia Ryan, Kofi Setordji, Samuel Olou, Joseph Kola Ogunsunlade (Adinkra Art Gallery & Friends, Ghana) - Luka Stojnic & Giuseppe Dall'Arche ('Young Artists, Croatia) - Marianne Heske (Homage To Pierre Restany, Norway).
The eclectic artistic project, Easter Island Project (Italy – Easter Island, Chile), curated by Marco Nereo, Rotelli and produced by sculptors Luciano Massari and Bene Aukara Tuki Pate will present the installation entitled Giardino del Pensiero (Garden of thought), and a performance (Danza Poetica-Poetic dance) by the famous Matato'a group of dancers.
Through reciprocal comparison, in OPENASIA the East meets the West, highlights the need to find alternative avenues, aiming to gauge the concept of identity and recover a cultural pluralism in a shared stylistic contamination. This year, Arte Communications is once more organising, for the fourth edition, the OPEN PRIZE Fondazione Mimmo Rotella. This is a special prize awarded collaterally to the 61st International Venice Film Festival, which will reward a competing director and, for the first time, an artist participating in OPEN. The prize consists of a work of art created by Mimmo Rotella.
Other participating artists included:
Virginia Ryan, Kofi Setordji, Samuel K. Olou, Joseph Kola Ogunsunlade (Adinkra Art Gallery & Friends, Ghana).
Luka Stojnić e Giuseppe Dall'Arche ("Giovani artisti", Croatia).
Marianne Heske (Homage to Pierre Restany, Norvegia).
Richard Long (Inghilterra), Luigi Ontani (Italia), Max Neuhaus (USA), Ben Vautier (France), Vittore Frattini (Italy), Alain Arias-Misson (Belgium), Chen Zhen (China), Fathiya Tahiri (Marocco), Hu Xiangcheng (China), Cornelia Kubler Kavanagh (Virgin Islands, USA), Ye Fang (China), Liu Jianhua (China), Melita Couta (Cyprus), Nikos Kouroussis (Cyprus), Lim, Hyoung Jun (Corea), Alexis Leyva Machado Kcho (CUBA), Ricarda Peters (Germany), Nyoman Nuarta (Indonesia), Carmel Mooney (Ireland), Eti Haik-Naor (Israel), Ursula Huber (Italy), Emanuele Viscuso (Italy), Lucia Cheung (Macao - China), Tan Swie Hian (Singapore), Trinh Tuan (Vietnam), Ludovico De Luigi (Venice).
MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
MINISTERO PER BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
REGIONE del VENETO
PROVINCIA di VENEZIA
COMUNE di VENEZIA
SINGAPORE
9. International Exhibition of Architecture -Venice Biennale
Castello 2126, Arsenale, Venezia
"Second Nature"
Organization: DesignSingapore Council - Commissario: Milton Tan, Director
Co-organization: National Heritage Board, National Arts Council
Co-organization in Venice: Arte Communications
Vice-Commissioner: Paolo De Grandis
INFORMATION/ORGANIZATION:
MINISTRY OF INFORMATION, COMMUNICATIONS AND THE ARTS- DesignSingapore Council, MITA
Mr Jacks Yeo
Tel: 65-6837 9882 Fax: 65-6837 9686
Email: jacks_yeo@mita.gov.sg
Mr Heng Whoo Kiat, Secretariat
Tel: 65-6837 9424 Fax: 65-8837 9416
Email:heng_whoo_kiat@mita.gov.sg http://www.designsingapore.orghttp://www.mita.gov.sg
SITI WEB:
Arc10 Studio Architecture + Urbanism www.arcstudio.com.sg, Surbana Consultants Pte Ltd www.surbana.com, RSP Architects Planners & Engineers (Pte) Ltd www.rsp.com.sg, W Architects Pte n.a., MAPS Design Studio www.mapsdesign.com, SCDA Architects Pte Ltd www.scdaarchitects.com, Kay Ngee Tan Architects www.kayngeetanarchitects.com, DP Architects Pte Ltd www.dpa.com.sg, Architects 61 Pte Ltd www.A61.com.sg, CPG Consultants Pte Ltd www.cpgcorp.com.sg, Akitek Tenggara www.akitektenggara.com, National Parks Board, Singapore www.nparks.gov.sg, WOHA Designs Pte Ltd www.wohadesigns.com, Forum Architects www.forum-architects.com
Singapore Comunicato Stampa
Press Release Singapore
Comuniquè de press
Singapur Press Einladung
LETTONIA
9. Mostra Internazionale di Architettura - La Biennale di Venezia
Arsenale di Venezia / Artiglierie - Spazio Lettonia
Calle della Tana / 30122 – Castello / Venezia
"Metamorfosi storiche e culturali sulla costa del mar Baltico. Lettonia"
Organizzatori: Associazione Lettone degli Architetti
Co-organizzatore: Arte Communications
L'opera di un architetto in una città di importanza storica è equiparabile a un'operazione chirurgica. Per entrambe è indispensabile una buona preparazione, ma questa non elimina né il rischio né la possibilità di scelta tra varie alternative. Il piano regolatore di una citta, come le radiografie di un qualsiasi paziente, sono autorevoli quanto asettiche. L'attento esame del decorso di una malattia al pari dell'analisi topografica di una città danno la possibilità di cogliere gli elementi di maggiore rilevanza. Il territorio, indipendentemente dalla anamnesi ovvero dalla valutazione intrinseca dell'architettura lettone e dall'oggettiva diagnosi clinica, è e rimane sulle rive del Mar Baltico, al crocevia tra l'Ovest, l'Est, il Nord ed il Sud dell'Europa. E da sempre la posizione geografica e gli instabili confini politici hanno influenzato la vita, la cultura e l'architettura della Lettonia.
Questa è la seconda partecipazione ufficiale della Lettonia alla Mostra Internazionale di Architettura - La Biennale di Venezia. Nel 2002, traendo spunto dalla parola chiave "Next" della Biennale, è stato presentato il progetto di Gunnar Birkerts per la Biblioteca Nazionale Lettone. Quest'anno l'esposizione lettone è suddivisa in tre parti - "Il centro storico di Riga che si trasforma riflesso dagli angoli dei palazzi", "Il quartiere suburbano "Maskava" di Riga" e "Le metamorfosi della promenade del porto di Ventspils" - legate da un'unica idea sviluppata dall'ufficio di design "Pieci ezeri".
Le metamorfosi della Lettonia parlano di Riga, la capitale, (fondata nei pressi di un insediamento livone nel 1201) e di Ventspils (citata in fonti scritte a partire dal 1290). Entrambe città portuali, fondate sulle foci dei fiumi Daugava (Dvina Occidentale) e Venta. Il centro storico di Riga nel suo complesso è stato inserito tra i luoghi definiti patrimonio culturale dell'umanità, ma in questa occasione la città mostrerà due aspetti particolari del suo volto: il Centro di età borghese (la Città Nuova) e il quartiere suburbano proletario "Maskava". Ventspils è una città antica, dotata di un vasto ed importante porto, che si estende, a partire dalla Città Vecchia, per diversi chilometri nel tessuto della città dando vita a un dinamico panorama portuale e industriale. La zona della Città Vecchia, situata lungo il fiume Venta e che in epoca sovietica era compresa nella cittadella militare chiusa ai civili, è stata trasformata negli ultimi decenni e con grande impegno e determinazione da parte degli amministratori locali in una stupenda e funzionale area pubblica.
In che modo è possibile oggi intervenire chirurgicamente sul tessuto urbano dei centri storici? Come farlo in alcune zone della città, il cui stato può essere spesso variamente valutato, da soddisfacente a critico? L'obiettivo è quello di dare nuova vitalità al volto della città senza per questo farle perdere le sue caratteristiche ossia il suo patrimonio storico-culturale. Tuttavia una semplice operazione di chirurgia plastica potrebbe non essere sufficiente, nel caso la diagnosi mostri che il centro cittadino soffra di gravi lesioni ai tessuti. Parte degli edifici più vecchi e di più scarso valore non sono utilizzabili e in alcuni casi le aree interne agli isolati sono in stato di totale abbandono. I punti più danneggiati possono essere terreno fertile per tumori, leggi supermercati, le cui metastasi possono provocare trombi nelle arterie di comunicazione. Ma non potrebbe questa essere solo una reazione neuropatologica all'irritazione causata dall'attività degli investitori ? Queste sono le domande , a cui oggi si cercano risposte organizzando concorsi e gare di vario livello.
Associazione Lettone degli Architetti
Torņa iela 11, Rīga, LV-1050, Latvia
T.: + 371 7212802
F.: + 371 7223902
latarch@latnet.lv
www.architektura.lv
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