Venezia Arte Contemporanea e Spazi Espositivi
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TraVellArT

A cura di Paolo De Grandis

Presenta

 

Resi Girardello

Swinging Tides

25 novembre 2017 – 7 gennaio 2018

Inaugurazione: Venerdì 24 Novembre 2017 alle ore 18.30

Hotel Savoia & Jolanda

Riva degli Schiavoni 4187

Venezia

TraVellArT è un nuovo progetto espositivo a lungo termine a cura di Paolo De Grandis in collaborazione con Carlotta Scarpa e organizzato da PDG Arte Communications concepito per gli spazi dell’Hotel Savoia & Jolanda. Il progetto prevede un ciclo di mostre dedicate ad artisti operanti a Venezia e non solo, traendo ispirazione dal tema del viaggio come lo spazio espositivo suggerisce. L’Hotel Savoia & Jolanda è un albergo storico veneziano, uno spazio di accoglienza per i viaggiatori all’interno del quale i visitatori possono interagire con le opere di artisti che si misurano di volta in volta con un’architettura tipicamente connotata: Venezia con le sue forme e la sua storia avvolge e sfida le opere in viaggio.

Con Swinging Tides Resi Girardello inaugura TraVellArT attraverso una mostra che vede esposti molti dei suo lavori più conosciuti ma inseriti in questo contesto espositivo inedito per trarre nuova ispirazione. Quello di Resi Girardello è un viaggio attraverso la trama del filo di rame creata attraverso la maestria della sua tecnica di lavorazione anche ad uncinetto.

«Dopo i miei studi scientifici sull'acqua, l’ispirazione mi è venuta dalla marea» afferma Resi Girardello. E di fatto, per l’artista, l’elemento acqua e la forza d’attrazione lunare sono un agnitio. Il riconoscimento, la marea non come elemento esterno ma come influsso di moti interiori laddove sopravvivono tracciati poetici ancora da esplorare. Resi Girardello ha così ricreato la trama e l’ordito di quelle vesti, di ruskiniana memoria, profili, assenze di corpi che diventano simbolo esasperato di una mutazione su cui l’artista (essa stessa in perenne metamorfosi) sceglie di interrogarsi e di mettersi in gioco, senza remore e confini.

Attraverso il filo di rame racconti di parole e immagini si intrecciano per dar forma a  vesti femminili che si combinano in raffinate composizioni, attraversamenti di luci e ombre nello spazio propongono un gioco continuo di vuoti e di pieni, un’altalena visiva di improvvisi oscuramenti e rivelazioni.

Un lavoro che evolve, si dilata e si contrae come la marea. Anticamente le maree erano paragonate al respiro del mare: si riteneva infatti che voragini sottomarine, risucchiando l’acqua del mare e rigettandola fuori ad intervalli regolari, fossero la causa del fenomeno. Così come nel Rinascimento, si individuava nel flusso e riflusso una manifestazione vitale, analoga alla respirazione di un animale. Lo stesso respiro che oggi metaforicamente rigonfia queste vesti femminee rese lucenti dal filo di rame.

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RESI GIRARDELLO

Vive e lavora tra Venezia e Londra. Dopo aver conseguito il Diploma di Belle Arti all’Accademia di Belle Arti di Venezia e dopo aver completato parte degli studi accademici a Londra presso la Middlesex University, intraprende un percorso artistico sulla scultura e sull’installazione, concentrandosi su temi scientifici come la “Teoria di Gaia” di J. Lovelock. Successivamente passa a meditazioni ironiche che toccano trasversalmente la scienza, la mitologia e la società.

Tra le sue più recenti mostre ricordiamo: MODUS, tecniche, poetiche, materiali nell’Arte Contemporanea, Evento collaterale della 57. Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia; OPEN 20. Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni; Il Dragone Viene in Pace, Performance/Flash-mob organizzato per “Voice Of The Unseen”, Evento Collaterale della 55. Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia.

La ricerca di Resi Girardello prende forma in sculture e installazioni che sottendono tematiche scientifiche e antropologiche riguardanti le reti energetiche del Pianeta e il ruolo della donna nelle mitografie sia colte che popolari. L’uso preferenziale del rame, recuperato dagli scarti di vecchi impianti elettrici, e spesso tessuto all’uncinetto per ricavarne una maglia da corazza inutile alla difesa, nella sua pratica artistica nasce dalla relazione mai sopita con la propria tradizione familiare e dalla passione per il materiale che unisce estrema morbidezza, preziosità, durabilità e lucentezza.

 

Informazioni per la stampa:

PDG Arte Communications

+39 0415264546

pressoffice@artecommunications.com

 

In collaborazione con

 

 

 

 

 

 

 

Curatori: Paolo De Grandis, Astrid Narguet

Organizzatori: Galleria Otto, PDG Arte Communications

Coordinatori: Carlotta Scarpa, Francesca Romana Greco

Sede: Scoletta dei Battioro e Tiraoro – Fermata vaporetto San Stae

Inaugurazione: Sabato11 novembre alle ore 18.30

Periodo di apertura: 12 – 22 Novembre 2017 Orari: 10.00-18.00

 

 

L’artista Dachan ha iniziato un tour mondiale attraverso un’ambiziosa mostra
The art of spiritual Era Brightens all living Things: The Art of Dachan  World Tour Exhibition.

Per la prima volta in Italia, contemporaneamente saranno presentate due mostre del monaco, buddista cinese Dachan.

La prima si svolgerà a Venezia nella prestigiosa sede Scoletta dei Battioro e Tiraoro e sarà inaugurata l’11 Novembre con la curatela di Paolo De Grandis. La mostra sarà aperta fino al 22 Novembre.

L’8 Novembre, un altro evento a Roma con la curatela di Astrid Narguet: nella prestigiosa sede dell’Accademia delle Belle Arti, l’opera artistica di Dachan sarà presentata alla stampa nell’aula Magna, e sarà lo stesso monaco pittore ad inaugurare la mostra nello spazio espositivo dell’aula Colleoni dell’Accademia. Sarà possibile visitare la mostra dall’8 all’11 novembre.

Il monaco buddista Shi Dachan è un poeta, maestro calligrafo e pittore i cui lavori sono meditazioni sul suo modo personale e distintivo di raggiungere l’illuminazione Zen. Nel suo viaggio attraverso la riscoperta della fede e della verità Dachan ha sviluppato gradualmente una conoscenza sull’estetica della delicatezza. Le sue opere attingono allo spirito Zen e sono pervase da un’atmosfera naturale e tranquilla. A Stroke of Zen è la materializzazione della visione di Dachan sulla coltivazione del sè attraverso la calligrafia e la pittura. Dachan sostiene l’ingresso nel mondo dello Zen attraverso l’arte. Il Maestro enfatizza la coltivazione interiore, guida la pittura con la mente e ha una profonda conoscenza della vita. Le sue opere avvolgono l’esperienza artistica in un contesto contemporaneo e ristabiliscono una profonda comprensione della vita naturale con uno spirito illimitato rivelato negli inchiostri ad acqua.

 

Per gran parte del pubblico occidentale, l’arte tradizionale cinese è difficile da comprendere e si esprime con un linguaggio complesso da interpretare, ma il monaco pittore Dachan con la sua pittura evanescente e decisa al tempo stesso, si rende accessibile anche ai meno esperti e trascina tutti all’interno del suo universo e della sua idea di umanità

Dachan, come Shitao (1642-1707), un altro celebre monaco buddhista vissuto qualche secolo prima, alla fine della dinastia Ming, ci conduce nella profondità della sua visione spirituale attraverso la pittura, la poesia e la calligrafia.

L’arte espressiva di Dachan appare tradizionale ma anche innovativa e punta dritta all’essenza del soggetto, e diviene evocativa, essenziale, per farci percepire la vitalità e il qi (il soffio vitale, l’anima, secondo la filosofia cinese) che pervade il cosmo.

In effetti la società moderna non riesce a creare una visione collettiva del futuro per l’umanità, ma al contrario allontana l’uomo dalla sua essenza gettandolo nel caos e nel disagio esistenziale.

Dachan crede che lo spirito sia puro come uno specchio brillante, e che la meditazione nell’arte serva per liberarsi e sublimare la nostra vita.

Il percorso nell’universo estetico di Dachan è un processo graduale, un percorso lento per entrare in questa spiritualità profonda il cui veicolo è l’arte stessa, parte integrante della nostra vita.

Informazioni per la stampa:

PDG Arte Communications

+39 0415264546

pressoffice@artecommunications.com  

www.artecommunications.com

 

KARACHI BIENNALE

Art Among the People

A cura di Paolo De Grandis

Paolo De Grandis in qualità di curatore internazionale presiederà alla prima Biennale di Karachi con Art Among the People che si terrà dal 22 ottobre al 5 novembre 2017 in 12 location a Karachi.

Yoko Ono con il memorabile ONOCHORD video realizzato per OPENASIA 2004 e Michelangelo Pistoletto con il Terzo Paradiso che continua il suo viaggio per farsi materia di riciclo dell’industria pakistana, Sarah Revoltella, Max Papeschi, Marco Nereo Rotelli, Elisabetta di Sopra, Federico Nero sono gli artisti selezionati da Paolo De Grandis, con i video-artisti della sezione Hybrid Suite – MIH Made In Heaven, Candy Candy/Patrizia Chianese, Laura Federici – a cura di Claudio Crescentini scelti per questa prima edizione della Biennale di Karachi diretta da Amin Gulgee.

Il progetto curatoriale Art Among the People è sostenuto dal Consolato d’Italia a Karachi, nel continuo sforzo di promuovere l’arte e la cultura italiana in Pakistan.

In occasione del tour inaugurale della prima Biennale di Karachi, Paolo De Grandis prenderà parte ad un simposio internazionale per raccontare il suo impegno nel mondo dell’arte: dalle 118 mostre organizzate alla Biennale di Venezia di cui 64 partecipazioni nazionali e 54 eventi collaterali, alla prima partecipazione di Taiwan alla Biennale di Venezia nel 1995, all’ideazione dei padiglioni esterni della Biennale di Venezia fuori dalle aree canoniche dei Giardini e dell’Arsenale, il progetto a lungo termine “From La Biennale di Venezia & OPEN to MACRO” fino ai 20 anni di OPEN, Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni.

La Biennale di Karachi ospiterà oltre 150 artisti dal Pakistan e da tutto il mondo. Le loro opere saranno esposte in numerose sedi nella città tra cui la monumentale Narayan Jagannath Vidyala Hight School (NJV). Fondata nel 1855, la NJV è un edificio dal grande valore storico e culturale; sede della Sindh Assembly ha formato numerosi leader sociali e politici del Paese. Oggi tuttavia viene utilizzata solo una piccola parte dell’edificio e la Biennale di Karachi intende proprio portare l’attenzione, rivalutare e far rivivere appieno questo importante punto di riferimento in una delle città più popolate del mondo, consentendone l’accesso a nuovi spettatori per ridiscutere la storia di Karachi, spesso oscurata da tensioni in rapida crescita.

Fin dagli anni '50, quando Karachi è cresciuta da piccolo porto a mega centro urbano, la città ha attratto un gran numero di pensatori indipendenti. È stata la dimora di molti influenti artisti moderni e contemporanei. Il suo circuito di gallerie è senza rivali nel Paese ed è uno dei più vivaci dell’Asia meridionale. Il Pakistan ha iniziato ad avere un importante ruolo nella mappa globale proprio grazie all’interesse che si è sviluppato attorno ai risultati internazionali dei suoi artisti. Questi risultati riflettono la profondità e la vitalità della produzione artistica del Paese.

Attraverso l’architettura delle mostre, i simposi, le performance e i numerosi programmi per i visitatori, la Biennale di Karachi combinerà energie creative e nuove scintille nel panorama artistico locale e internazionale.

Il tema scelto per questa prima edizione è “Witness” (“Testimone”): gli artisti come testimoni. L’arte come testimonianza del suo tempo ha sempre avuto un grande rilievo e significato, in particolare in tempi in cui la memoria è profondamente contestata se, come afferma, Kundera “La lotta dell'uomo contro il potere è la lotta della memoria contro l’oblio”.

L’obbiettivo della Biennale di Karachi è quello di portare l’arte negli spazi pubblici generando consapevolezza, impegno e coinvolgimento pubblico attraverso progetti che interagiscono con lo spettatore per creare una piattaforma democratica e accessibile.

 

 Con il supporto di:

Consolato d’Italia

Karachi

 

Cerimonia inaugurazione Karachi Biennale

Terzo Paradiso, Michelangelo Pistoletto

Paolo De Grandis, KB Panel

 

Io Combatto, Sarah Revoltella

KB Curatorial Conversation

 

 

 

Stills of Peace and Everyday Life, Italia e Cina

IMPROMPTU di Yahon Chang

Pescara, 04/07/2017

COMUNICATO STAMPA
Dalla cultura Naxi, una piccola tribù ai piedi del Tibet che rischia di scomparire, con i preziosi manoscritti Dongba giunti direttamente dalle province dello Yunnan e del Sichuan all’arte di Zhang Chun He. Dalle grandi pennellate di inchiostro su carta di riso dell’artista taiwanese Yahon Chang alla rappresentazione di ThisUmanity (‘disumaniti’ con l’emblematica pronuncia a doppio senso) di Matteo Basilè. Torna ad Atri la quarta edizione di Stills of Peace – Italia e Cina, dal 15 luglio al 3 settembre 2017.

La FONDAZIONE ARIA, in collaborazione, per il quarto anno consecutivo, con il Comune di Atri, la Fondazione Tercas ed il Museo Capitolare, danno vita alla quarta edizione di Stills of Peace and Everiday Life (Frammenti di pace e vita quotidiana), un progetto nato per conoscere le culture del mondo, attraverso il confronto, per superare la paura del diverso. Un tema quanto mai attuale che quest’anno avvicina due culture di antichissime tradizioni che hanno visto un rapido intensificarsi delle relazioni politiche ed economiche, Italia e Cina, inserendole in una sfida contemporanea fatta di tre mostre di arte, una rassegna di cinema in lingua cinese, un evento in collaborazione con i Club Unesco – Italia e Cina sono i paesi che detengono il più alto numero di Siti Patrimonio dell’Umanità nel mondo - e due appuntamenti con la lirica.
L’inaugurazione del progetto è per sabato 15 luglio alle ore 18:30 presso il Cortile di Palazzo Ducale ad Atri con la “MaCo” ovvero Maratona del Contemporaneo, che per tre giorni consecutivi - 15, 16 e 17 Luglio – aprirà le tre mostre e la rassegna CineChina.

La prima mostra ‘La cultura Dongba, dalla scrittura pittografica dei Naxi all’arte contemporanea di Zhang Chun He’ sarà ospitata dal Museo capitolare di Atri e abbraccerà, con un’ampia panoramica, le tante dimensioni di una civiltà unica e affascinante che rischia di scomparire, i Naxi, circa 250.000 abitanti che occupano la parte nord della provincia dello Yunnan, a sud ovest della Cina e ai piedi del Tibet. L’affascinante percorso tra le minoranze cinesi sarà alternato ad un’inedita selezione di manoscritti e codici miniati della collezione permanete del Museo a cura di Filippo Lanci, Astrid Narguet e Lucilla Stefoni.
Due le personali che saranno ospitate nelle Scuderie e nelle Sale di Palazzo Acquaviva: “Impromptu” di Yahon Chang a cura di Paolo De Grandis, Maria Rus Bojan e Francise Chang e “Starting from ThisHumanity” di Matteo Basilè a cura di Antonio Zimarino.
Autore di opere dal forte impatto visivo, Yahon Chang realizzerà in Abruzzo le opere, realizzate a inchiostro su carta e carta di riso, che saranno ricomposte secondo la logica site-specific nelle Scuderie Ducali di Palazzo Acquaviva.
Per l’artista Matteo Basilè si tratterà invece di una serie di grandi fotografie che ritraggono personaggi di diverse culture e nazionalità, accomunati da una condizione di evidente lacerazione o sofferenza, di tipo interiore o esteriore.

Il 17 luglio, nel magico Chiostro della Cattedrale di Atri, appena riaperta alle visite dei turisti, prenderà il via la rassegna di Cinema d’autore CineChina a cura di Pino Bruni che accompagnerà gli spettatori nella visione di una filmografia inconsueta, in lingua originale con sottotitoli in italiano, concentrandosi anche e soprattutto sull'antinomia, spesso lacerante, tra conservazione sempre più problematica della tradizione e una modernizzazione su modello occidentale con cui fare i conti.

Altri eventi da segnare in agenda sono per il 30 luglio la Presentazione della Guida al Patrimonio UNESCO di Italia e Cina a cura di Maria Paola Azzario, Presidente della Federazione Italiana dei Club e Centri per UNESCO (FICLU). Da sempre le azioni dei centri UNESCO, proprio come quelle di Stills of Peace, sono volte a incontrare le diverse comunità e culture presenti sul territorio per favorire, attraverso la conoscenza, il loro inserimento nel pieno rispetto dei diritti reciproci e l’instaurazione di un dialogo interculturale basato sulla cooperazione. La Guida al Patrimonio Unesco dell'Umanità di Italia e Cina sarà l’occasione per conoscere meglio le ricchezze dell’Italia e della Cina, l’evento, fortemente voluto da Fondazione Aria e dal Presidente Alessandro Di Loreto, sarà un modo per avvicinare l’Abruzzo al resto del mondo e per stringere collaborazioni con i Club Unesco che operano sul territorio regionale.
Una delle novità di questa quarta edizione saranno gli appuntamenti con la lirica: il 2 e 3 AGOSTO, rispettivamente alle ore 21 e alle ore 19 nel Teatro Comunale, sarà presentata una versione dell’opera Le Nozze di Figaro in forma di semiscenica in cui gli studenti provenienti dalla Cina si alterneranno nei ruoli indimenticabili di questa meravigliosa Opera! La serata finale del 3 agosto ospiterà la consegna dei premi DELL’OREFICE, compositore abruzzese dell’800 molto famoso nella seconda metà del secolo.

Vista la complessità e l’ambizione del progetto, anche quest’anno Stills of Peace è stato insignito di Importanti patrocini: primo tra tutti quello del FICLU, Federazione Italiana Club e Centri per l'UNESCO e dell’Istituto Confucio dell’Università di Macerata. Al fianco di queste importanti istituzioni la Società Dante Alighieri di Roma, la collaudata collaborazione con l’Università “G. d’Annunzio” di Chieti e Pescara, con cui il 3 maggio scorso la Fondazione Aria ha organizzato un importante Convegno sulla Cultura cinese con la partecipazione di oltre 350 studenti, e l’Università degli Studi di Teramo.

Tutti gli eventi sono a ingresso libero, per maggiori informazioni www.stillsofpeace.com e per accreditarsi per l’inaugurazione scrivere a press@delloiaconocomunica.com

Clicca qui per il programma completo
Scarica la locandina

Ufficio Stampa
delloiacono COMUNICA
press@delloiaconocomunica.com
www.delloiaconocomunica.com
T. 085 4549859

PADIGLIONE DI MAURITIUS
57. Esposizione Internazionale d'Arte - La Biennale di Venezia
Speeded Up Nature


copy Michael Lalljee


Commissario: Thivynaidoo Perumal Naiken
Curatore: Olga Jürgenson
Partecipanti: Michael Lalljee, Robert Rauschenberg, SEO, Jacques Désiré Wong So
Organizzazione: Krishna Luchoomun
Sede: Istituto S. Maria della Pietà, Castello 3701

‘Art is nature speeded up and God slowed down’
‘Man and nature are entirely continuous, and... all parts of the human body and all expressions of the human face, can... be discerned in plants, flowers, and fruits...And... in minerals, especially when they are in motion.’
Malcolm de Chazal


copy Michael Lalljee

  1. LINA CONDES Extra terrestrial Odyssey
  2. A Bonsai of My Dream: Wong Cheng Pou | BIENNALE ARTE
  3. Samson Young Songs for Disaster Relief | BIENNALE ARTE
  4. PADIGLIONE DELLA MONGOLIA Lost in Tngri (Lost in Heaven) | BIENNALE ARTE

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