PADIGLIONE DELL'ANDORRA
alla 57. Esposizione Internazionale d'Arte – La Biennale di Venezia
Murmuri, Eve Ariza
COMUNICATO STAMPA
Artista: Eve Ariza
Commissario: Miriam Ambatlle
Curatori: Javier Balmaseda, Ivan Sansa, Paolo De Grandis
Coordinatore a Venezia: Carlotta Scarpa, PDG Arte Communications
Sede: Istituto S. Maria della Pietà, Castello 3701
Orario di apertura: 10.00 am - 6.00 pm – Chiuso il lunedì
L'artista selezionato per rappresentare il Principato di Andorra è Eve Ariza. Nata in Francia nel 1973, ha perfezionato la sua padronanza della ceramica a Limoges (Francia). Attraverso ceramiche e manifestazioni attiviste, l'œuvre di Ariza è una meditazione costante sull'evoluzione della comunicazione umana.
La sua installazione, Murmuri, è una riflessione su un linguaggio universale, una ricerca approfondita sul materiale in mutazione e le origini della forma e del suono. Lavora sulla moltiplicazione della ciotola come contenitore di verità ed esperienza sensoriale attraverso la sua risonanza naturale. Strappa volutamente la sua base per rivelare una forma simile alla bocca, trasformando così la sua essenza e lasciando da parte il suo uso convenzionale.
Il progetto porta avanti la battaglia dell'artista contro il “bla”, il concetto di consumo eccessivo e sovralimentazione sulle immagini e suoni come fondamento unico tangibile della società di oggi. L'installazione diventa un'esperienza sensoriale siccome ogni ciotola rivela la propria risonanza naturale. Liberata dal peso di qualsiasi contenuto narrativo esplicito, l'opera prima provoca un dialogo fisico intenso con lo spettatore.
Il Padiglione dell'Andorra alla 57. Esposizione Internazionale d’Arte- La Biennale di Venezia ha sede presso l'Istituto Santa Maria della Pietà, un ex convento, orfanotrofio e accademia di musica. La Chiesa della Pietà fu costruita nel XVIII secolo da Giorgio Massari e non fu utilizzata solo come luogo di culto, ma anche come sala per concerti. Il compositore italiano barocco, Antonio Vivaldi, vi lavorò come direttore del coro, scrivendo molte cantate e insegnando in seminario.
La chiesa si trova nel quartiere di Castello di fronte al Canal Grande e la Riva degli Schiavoni, a cinque minuti a piedi di piazza San Marco. Il padiglione ha due diversi ingressi. Quello principale si apre dal lato della chiesa, su via Della Pietà e il secondo è raggiungibile dall'interno della chiesa stessa.
Lo spazio ha ospitato molti padiglioni prima, come il Padiglione della Nuova Zelanda alla 55. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia nel 2013. Negli annessi della chiesa era presente anche il padiglione dello Zimbabwe nel 2011.
Informazioni per la stampa:
Creu Rossell – Ufficio comunicazione
Governo della Andorra
Carrer Prat de la Creu 62-64,
AD500 Andorra la Vella, Andorra
Tel. 00376 875700
comunicacio@govern.ad
From La Biennale di Venezia & OPEN to MACRO. International Perspectives #6
a cura di Paolo De Grandis e Claudio Crescentini
presenta
POETRY
Adonis e Marco Nereo Rotelli
con la partecipazione del poeta Yang Lian
Preview Stampa: 12 aprile ore 11.00
Inaugurazione: 12 aprile 2017 ore 18.30
Apertura al pubblico: 13 aprile – 17 maggio 2017
MACRO Testaccio – La Pelanda
Teatro Studio 1 e Meeting room, Piazza Orazio Giustiniani 4 – Roma
COMUNICATO STAMPA
Giunge alla sesta tappa il progetto From La Biennale di Venezia & OPEN to MACRO. International Perspectives, ideato e curato da Paolo De Grandis e Claudio Crescentini, dedicato alla presentazione, presso gli spazi espositivi del MACRO, di alcune installazioni provenienti dall’Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia e da OPEN Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni, piattaforma artistica collegata alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, nell’intento di ampliare ulteriormente la selezione d’installazioni, con maggior respiro internazionale.
Promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e organizzato in collaborazione con PDG Arte Communications, il progetto vede convergere insieme le “prospettive” d’arte di due città che lavorano per far viaggiare le esperienze dell’arte internazionale sul territorio nazionale. Dalla città lagunare, appunto, alla Capitale. Due città legate da una tradizione storico-artistica imponente che sono riuscite ad arricchire ulteriormente questo bagaglio per dare voce e vita all’arte contemporanea e far emergere e valorizzare questa risorsa, ricorrendo ad azioni di documentazione dell’esistente, di promozioni di iniziative ma anche di connessioni internazionali. Ricerca avviata da Paolo De Grandis già nel 1995 con l’ideazione dei padiglioni esterni alla Biennale di Venezia e la presentazione di nuovi paesi.
In occasione di questo nuovo appuntamento, Marco Nereo Rotelli presenta POETRY in collaborazione con Art Project, Accademia di Belle Arti di Roma e Conservatorio Santa Cecilia di Roma, una sintesi delle sue installazioni realizzate per la 49° e la 53° Biennale di Venezia, unendole però ad una nuova e inedita proposta installativa realizzata con il grande poeta d’origine siriana Adonis.
Per quanto riguarda la “memoria” de La Biennale, Rotelli presenta a Roma le Porte poetiche del suo Bunker poetico, fortemente voluto e inserito da Harald Szeemann nella 49° Biennale da lui diretta, Platea dell’Umanità. Raccogliendo oggetti in disuso che la nostra cultura mette ai margini, Rotelli all’epoca intervenne modificando la loro stessa superficie, attraverso l’applicazione di scritte, la scomposizione e la loro ricomposizione, tanto daformare un percorso drammatico e poetico che Szeemann definì “un ampliamento del contesto artistico”, riproposto ora negli spazi post-industriali de La Pelanda del MACRO Testaccio.
Sarà anche esposta l’opera Processi, una serie di acciai dedicata ai processi contro Pier Paolo Pasolini, che furono installati, sempre per la Biennale di Szeemann, sul reale bunker tra l’arsenale militare e la Biennale.
In esposizione anche Manifesti poetici, un’installazione urbana realizzata, sempre in sintonia con La Biennale ma anche con il Museo di Gibellina, a seguito dell’attentato di New York dell’11 settembre 2001. Sarà inoltre riallestita Save the Poetry, opera composta da grandi acciai lavorati a laser che riportano gli alfabeti del mondo. La parola, quella poetica prima di tutto, come filo rosso della presenza di Rotelli al MACRO.
Un’intera area de La Pelanda sarà invece dedicata ai Collages di Adonis, il grande poeta d’origine siriana che partecipò a La Biennale del 2009 intervenendo in un happening artistico tra calligrafia e, appunto, collage. Del resto, Adonis ritiene la pittura un’espressione diretta della sua stessa interiorità e la sua ricerca compositiva pone interrogativi proprio sul rapporto fra immagine e scrittura. Durante l’inaugurazione Rotelli e Adonis, con la collaborazione del poeta Yang Lian, realizzeranno anche un’azione artistica, intervenendo su grandi fogli di carta riciclata, dal titolo Il sapere della carta / Il sapere della voce.
Durante l’inaugurazione del 12 aprile al MACRO sarà presentata un’installazione luminosa aperta a molte interazioni. Il lavoro di Rotelli sulla e con la luce è stato più volte presentato nelle Biennali di Venezia con installazioni nel 2005 all’Isola di San Secondo, nel 2011 a Palazzo Ducale, fino alla grande opera sempre nel 2011, per la Mostra del Cinema, commissionata dalla Biennale stessa. L’area esterna dell’ex-Mattatoio, fra il MACRO e l’Accademia di Belle Arti, verrà illuminata, infatti, con la cifra stilistica di Rotelli e con proiezioni dei versi di Adonis e Yang Lian. Lo spazio verrà trasformato in una vera e propria pagina di poesia sulla quale interverranno gli stessi poeti in una performance di scrittura e reading: una trasposizione della parola, declamata in siriano e cinese, proiettata, per la realizzazione di un’opera complessa, multidisciplinare e mediale, di alta intensità poetica.
Paralelamente, grazie alla collaborazione del maestro Roberto Giuliani, il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma elaborerà un progetto sulla voce del poeta Adonis per una rappresentazione del suono. Attraverso elaborazioni meccaniche, il testo poetico diventa dunque un pretesto per suscitare suoni e non c’è suono che non venga udito in due forme sovrapposte, quella naturale e quella manipolata. Decine di microfoni catturano così il suono vocale o strumentale e lo inviano alle macchine, costringendolo a una serie di interventi live.
AL MACRO, con la parola, anche la carta diventa soggetto dell’esposizione, grazie anche alla collaborazione con COMIECO - Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica. A partire dal 12 aprile i cittadini di Roma saranno invitati a portare vecchi giornali all’interno dello spazio della Pelanda denominato “domus poetica”. Il 28 aprile Marco Nereo Rotelli realizzerà una performance rielaborando questo materiale in un’opera. I giornali saranno così riciclati e “messi in luce”, mediante la realizzazione di una vera e propria opera d’arte: grazie alla ricerca dello scienziato Franco Miglietta e dell’IBIMET CNR di Firenze, verrà messo a disposizione dei presenti, fra i quali gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma, un liquido capace di “illuminare” la carta, interagendo quindi con i presenti e creando una luminosa via di C/ARTE, indice e simbolo di un sapere da estrapolare e mantenere per una nuova dimensione, quella artistica.
Inoltre, martedì 11 aprile, alle ore 17.00, Adonis, con Claudio Crescentini, Marco Nereo Rotelli e Dalma Frascarelli, Vicedirettrice dell'Accademia di Belle Arti di Roma, interverranno presso l’Aula Magna dell’Accademia di via Ripetta, ad un incontro pubblico sul tema La parola nell’arte / L’arte nella parola, inserito nel programma d’incontri organizzato con importanti artisti e intellettuali contemporanei organizzati dall’Accademia stessa.
Il catalogo della mostra è curato da Filippo Rotundo (edito da Philobiblon), con immagini delle opere in esposizione e un'inedita antologia dedicata a Yang Lian e Adonis.
INFO STAMPA
Ufficio Stampa Zètema Progetto Cultura
Patrizia Morici / T. +39 06 82 07 73 71 / M. +39 348 54 86 548 p.morici@zetema.it
con Federica Nastasia / T. +39 06 82 07 74 29 f.nastasia@zetema.it
Ufficio Stampa PDG Arte Communications
T. +39 041 5264546 / pressoffice@artecommunications.com
www.artecommunications.com
INFO PUBBLICO
POETRY - Adonis e Marco Nereo Rotelli
a cura di Paolo De Grandis e Claudio Crescentini
Preview Stampa: 12 aprile ore 11.00
Inaugurazione: 12 aprile 2017 ore 18.30
Apertura al pubblico: 13 aprile – 17 maggio 2017
MACRO Testaccio – La Pelanda
Teatro Studio 1 e Meeting room, Piazza Orazio Giustiniani 4 – Roma
Piazza Orazio Giustiniani, 4 – Roma
Orario: da martedì a domenica, ore 14.00-20.00
Chiuso il lunedì
Ingresso gratuito alla mostra
INFO: 060608
www.museomacro.org
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Ringraziamento speciale
From la Biennale di Venezia & OPEN to MACRO. International Perspectives #5
COMUNICATO STAMPA
Alessandro Verdi
Sulla pelle della pittura
Nell’ambito del progetto
From La Biennale di Venezia & OPEN to MACRO.
International Perspectives #5
a cura di Paolo De Grandis e Claudio Crescentini
Preview Stampa: 12 aprile ore 11.00
Inaugurazione: 12 aprile 2017 ore 18.30
Apertura al pubblico: 13 aprile – 17 maggio 2017
MACRO Testaccio – La Pelanda
Foyer 2, Teatro Studio 2, Piazza Orazio Giustiniani 4 – Roma
Giunge alla quinta tappa From La Biennale di Venezia & OPEN to MACRO. International Perspectives, ideato e curato da Paolo De Grandis e Claudio Crescentini, dedicato alla presentazione presso gli spazi del MACRO di alcune installazioni internazionali provenienti dall’Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia e da OPEN - Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni.
Promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, e organizzato in collaborazione con PDG Arte Communications, il progetto vede convergere insieme le “prospettive” d’arte di due città che lavorano per far viaggiare le esperienze dell’arte internazionale sul territorio nazionale. Dalla città lagunare appunto alla Capitale: due città legate da una tradizione storico-artistica imponente che sono riuscite ad arricchire ulteriormente questo bagaglio per dare voce e vita all’arte contemporanea e far emergere e valorizzare questa risorsa, ricorrendo ad azioni di documentazione dell’esistente, di promozioni di iniziative ma anche di connessioni internazionali. Ricerca avviata da Paolo De Grandis già nel 1995 con l’ideazione dei padiglioni esterni alla Biennale di Venezia e la presentazione di nuovi paesi.
Alessandro Verdi presenta al MACRO Testaccio un ciclo di lavori che prende le mosse dalla mostra realizzata alla Biennale di Venezia nel 2009 e curata da Achille Bonito Oliva.
Alessandro Verdi ha progettato un percorso lungo le sale de La Pelanda che si snoda attraverso installazioni che dialogano con l’architettura dello spazio. Le opere sono tutte di grandi dimensioni, alcune in moduli di 250x180 cm. costituite da pannelli di legno su cui l’artista interviene direttamente con la grafite, oppure grandi carte ad acrilico stese sul pavimento (in mostra una di 10 metri), o intarsiate da migliaia di piccoli pezzi di carta come a formare una pelle mobile e duttile su cui poi interviene con piccoli segni minimali (ambiente di 350x300x300 cm).
Come scrive Achille Bonito Oliva nel testo in catalogo (Edizioni Fondazione Mudima): “Alessandro Verdi, seppur combatte con la materia, non la punisce fino al punto di annullarla, ma cerca di contenerne la brutale presenza mediante la costruzione di una pelle che ne asseconda la plasticità e ne leviga le asperità. Qui l’artista lavora sulla pelle della pittura, segnalando ed accostando materiali diversi tra loro che portano a sviluppare lo sguardo tattile dell’osservatore. Così lo sguardo sviluppa un’attenzione più capillare verso le asperità della superficie e si spinge fino a saggiare con la mano la densità delle miriadi di particelle accostate e condensate tra loro in un sistema formale altamente narrativo”.
Il lavoro di Verdi si configura qui come un grande schermo dove risuonano fantasmi collettivi e desideri individuali, estasi e caduta. Le opere mostrano piccole cellule che fluttuano e si relazionano nel vuoto, come negli Ukiyo-e giapponesi. La complessità dell’uomo contemporaneo, il senso profondo del suo agire e del suo essere nel mondo e lo spirito del vago sono i temi attorno a cui si svolge la sua pittura e questo nuovo percorso espositivo.
INFO STAMPA
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MACRO Testaccio – La Pelanda
Piazza Orazio Giustiniani, 4 – Roma
Orario: da martedì a domenica, ore 14.00-20.00 (la biglietteria chiude 30 minuti prima)
Chiuso il lunedì
Ingresso gratuito alla mostra ALESSANDRO VERDI – Sulla pelle della pittura
INFO: 060608
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From La Biennale di Venezia & OPEN to MACRO . International Perspectives #4
a cura di Paolo De Grandis e Claudio Crescentini
presenta
LI CHEVALIER
Trajectory of Desire
Preview Stampa: 27 gennaio ore 11.00
Inaugurazione: 27 gennaio 2017 ore 18.30
Apertura al pubblico: 28 gennaio – 26 marzo 2017
MACRO - Museo d’Arte Contemporanea Roma
MACRO Testaccio – La Pelanda
Foyer 2, Teatro Studio 2, Piazza Orazio Giustiniani 4 – Roma
comunicato stampa
Giunge alla quarta tappa From La Biennale di Venezia & OPEN to MACRO. International Perspectives, ideato e curato da Paolo De Grandis e Claudio Crescentini, dedicato alla presentazione presso gli spazi del MACRO di alcune installazioni internazionali provenienti dall’Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia e, in questa occasione, il progetto è stato esteso ad OPEN, Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni nell’intento di ampliare la selezione specificatamente alla scultura e ad installazioni di ampio respiro. OPEN, ideata da Paolo De Grandis nel 1998, giunge quest’anno alla sua ventesima edizione e si basa su una formula espositiva consolidata e di successo dove il binomio artista - nazione, gli spazi all'aperto di Venezia e la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, divengono una piattaforma di scambio ed interazione per ripensare e ridefinire lo stato attuale dell'arte.
Promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, e organizzato in collaborazione con PDG Arte Communications, il progetto vede convergere insieme le “prospettive” d’arte di due città che lavorano per far viaggiare le esperienze dell’arte internazionale sul territorio nazionale. Dalla città lagunare appunto alla Capitale. Due città legate da una tradizione storico-artistica imponente che sono riuscite ad arricchire ulteriormente questo bagaglio per dare voce e vita all’arte contemporanea e far emergere e valorizzare questa risorsa, ricorrendo ad azioni di documentazione dell’esistente, di promozioni di iniziative ma anche di connessioni internazionali. Ricerca avviata da Paolo De Grandis già nel 1995 con l’ideazione dei padiglioni esterni alla Biennale di Venezia e la presentazione di nuovi paesi.
In occasione di questo quarto appuntamento sarà presentata la mostra Trajectory of Desire di Li Chevalier artista franco cinese che ha debuttato ad OPEN lo scorso anno. La ricerca di Li Chevalier è una ricerca estetica laddove l’estetica è il valore delle cose, svela la verità del mondo. La contraddistinguono l’eleganza e la raffinatezza di tecnica e installazione. Quando Li Chevalier lascia Pechino per Parigi la sua arte approda in una nuova dimensione dove la tradizione cinese si nutre di un contesto squisitamente occidentale che non finisce mai per assorbirla totalmente ma semplicemente la sfiora e la rende più articolata. Parallelamente la musica, coltivata dall’età di 15 anni, rimane una costante della vita di Li Chevalier; ha infatti cantato come soprano nel Coro dell’Orchestra di Parigi sotto la direzione di Arthur Oldham e Semyon Bychkov. Negli anni ha lavorato con i solisti dell’Opera di Parigi e ha collaborato con l’Orchestra Sinfonica Nazionale Cinese sotto la direzione di Philippe Jordan ad un evento storico presso l’Opera di Pechino dove il solista violino Fréderic Laroque ha improvvisato una performance di fronte alla sua installazione. Ed è proprio questa passione ad alimentare di una nuova timbrica espressiva le sue installazioni. Tra le sue mostre più significative ricordiamo le esposizioni presso la Royal Academy of Art London Summer Exhibition, il National Art Museum of China, lo Shanghai Art Museum, il Today Art Museum, la National Library of China, il The Sub-Marine Base Contemporary Art Centre Bordeaux France e la State Opera China.
Li Chevalier non ama i confini, i dettami di rigide tradizioni o scuole. È piuttosto la raffinata combinazione di differenti discipline, linguaggi estetici, origini e derivazioni, che da alle sue opere una vocazione particolare: su una traccia figurata e filosofica, l’artista conduce lo spettatore attraverso incontri misteriosi verso una profonda riflessione sui nostri sistemi di pensiero, oltre qualsiasi tentativo di egemonia artistica. Il suo concetto estetico di bellezza interroga i nessi che modellano il nostro dialogo interculturale. “… Solo la bellezza può generare il desiderio e la sua ricerca …” dice Francois Cheng.
Dopo 5 anni di profonda immersione come cantante lirica nelle compagnie operistiche della Chinese Army, Li Chevalier va alla scoperta delle maggiori capitali europee, abbracciando con entusiasmo l’atmosfera dei mitici templi dell’arte e della conoscenza come il Sciences Po, la Sorbonne University, vari istituti d’arte a Firenze e a Venezia, il London Central Saint Martins College of Art and Design, alla ricerca della verità e della bellezza.
Li Chevalier afferma di essere profondamente contemporanea ma rifiuta appassionatamente i precetti del nichilismo estetico. Le sue opere hanno un carattere primordiale. Nessuna vera emozione può scaturire dal confronto con un’opera d’arte se non attraverso il prisma dell’emozione estetica.
Come sostiene François Cheng, se immaginassimo un universo che fosse solo vero, senza che la bellezza lo tocchi minimamente, si tratterebbe di un universo unicamente funzionale, dischiuso, fatto di elementi uniformi assolutamente intercambiabili. Un universo di “robot” lontano dalla vita.
Al MACRO di Roma Li Chevalier presenta “Polifonia”, un’installazione monumentale composta da violini e 30 opere di pittura sperimentale ad inchiostro. La “traiettoria” dell'artista con i suoi dubbi e le sue rivelazioni si estende a Roma e si apre ad un’arte che ricerca la bellezza ma che non si sottrae alla contemporaneità.
Il termine polifonia si riferisce ad una scrittura musicale a più voci, ciascuna con le sue proprie dinamiche. Indica la convergenza di più melodie parallele in un complesso musicale che rispetta i ruoli dell’armonia. La concatenazione verticale dei differenti accordi arricchisce la composizione. L’installazione di Li Chevalier, composta di diversi elementi artistici provenienti da Oriente e Occidente, è un’immagine metaforica del nostro mondo che non può più frenare il suo cammino verso uno spazio “comune”, dove nazioni e civiltà interagiscono, migliaia di storie ed eredità si incrociano. L’opera intende rendere omaggio alla vitalità creativa nata dagli incontri, dalla tolleranza e da tutti quei valori che rendono l’Europa un terreno fertile per l’espressione e il dialogo.
INFO STAMPA
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INFO PUBBLICO
Ingresso gratuito alla mostra LI CHEVALIER- Trajectory of Desire
Biglietto MACRO via Nizza
Tariffa intera: non residenti 11,00 €, residenti 10,00 €.
Tariffa ridotta: non residenti 9,00 €, residenti 8,00 €.
Biglietto cumulativo MACRO via Nizza + MACRO Testaccio
Tariffa intera: non residenti 13,50 €, residenti 12,50 €
Tariffa ridotta: non residenti 12,50 €, residenti 11,50 €
Informazioni sugli aventi diritto alle riduzioni: www.museomacro.org
INFO: 060608
www.museomacro.org
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Ringraziamento speciale