Italia
Enzo Castagno

I lavori recenti di Castagno sono raccolti in un dialogo silente. La terracotta è costretta nella severa gamma cromatica del bianco, colore che conduce questa materia sontuosa e pesante ad involarsi alleggerita. Non esiste un'altra materia che donandosi cosi docilmente alla mano possa liberarsi dal suo peso fisico, di crosta terrestre finemente molecolare, assumendo una delicatezza corallina fluttuante.

La gravità del canopo, entro cui è sigillata l'ombra dell'etrusco, ci offre una conferma di quanto il peso sia utile a bilanciare ciò che è leggero, conservando nell’urna color grano le ceneri volatili dell'antenato.

È una tensione metafisica che motiva lo scultore, ad accettare una partenza greve ma palpitante per spiccare la fuga verso la lieve armonia nello spazio. In questo fertile contrasto risiede il motore d'invenzione poetica di Castagno.

I bianchi che si sono posati unendosi intimamente alla forma sono capaci di rifrangere la luce con maggiore velocità nel campo dello spettro visibile.

Così avviene che la materialità scabra della terra si lucida di luce, rifratta in un albedo variato, dal bianco freddo se venato d'azzurro al bianchetto riscaldato in prossimità dell'avorio antico o dorato del color tufo.

Non sospettavo che titanio e stagno, zinco e caolino che da secoli illuminano la pittura per lumeggiature sommesse o squarci violenti fossero in realtà metalli pesanti; ossidi che si fissano stabilmente dopo mille e più gradi di calore nel forno dell'artista, trasmutandosi.

Le sculture prima incandescenti nel grembo del forno, ora raffreddate, emanano energia algida di immacolata geometria.

 

Curatore Bruno Grossetti

 

Testo a cura di Giovanni Pontano Catalogo "Notturno", 2006-2007 / Grossetti Arte Contemporanea, Milano, Barbara Behan, Contemporary Art, London

 

Con il sostegno di Grossetti Arte Contemporanea, Milano