: Italia
Stefano Fioresi

L’installazione "Passione e Gloria"  di Stefano Fioresi realizzata per OPEN2OO6 è un’intelligente operazione di marketing dell’immagine. Nel più puro stile pop, l’artista modenese sceglie dai circuiti d’informazione di massa un’icona attuale da almeno duemila anni, quella del Cristo vilipeso e abbandonato dal Padre. Una figura carica di significato per l’intera società contemporanea: cristiana, non cristiana, laica. Viviamo in un tempo in cui le religioni di nuovo dividono i popoli e pongono l’accento più sul separare che sull’unire, contraddicendo così la base di qualunque credo. Il volto carismatico del Cristo che nella morte incarna la condizione di qualunque essere umano abbia calcato la terra, riassume le paure, le insicurezze e la fragilità delle persone. Fioresi prende il suo sguardo sofferente e lo traspone sulle facce di sei cubi sovrapposti l’uno sull’altro in modo da formare una sorta di piramide moderna alta quattro metri. Gesù solleva gli occhi verso l’alto mentre i chiodi gli trafiggono le mani. Il ripetersi ossessivo della scena itera il tema dell’opera, non c’è gloria senza dolore. E il monito di quella faccia bianca che sembra conquistare lo spazio con fatica ricorda all’uomo della strada l’invito di Heidegger a “disporsi di nuovo nell’aperto come facevano gli antichi, se si vuole ritrovare il divino”. Ma i nostri occhi strapieni di immagini tecnologiche hanno perso la follia erasmiana della fede. Per tornare al cielo dovremo costruire una torre ben più alta di quella di Babele e semmai provare ad andarci a piedi.

 

Curatore: Paolo De Grandis

Testo di Anna Caterina Bellati

Con il supporto di: Galleria San Lorenzo

Per gentile concessione di: Cattelan Modena

Ringraziamenti: Patrizia Barlettani, Roberto Milani, Paolo Bacchereti, Antonella Tabani, Mauro Menabue