ITALIA - URSULA HUBER

Erosione

Erosione è la disgregazione materica nella natura in un determinato asso temporale. Le mie erosioni sono artificiali, di per sé una antitetica contraddizione in essere rispetto all'erosione nella natura se non fosse per il fatto che le mie erosioni sono degli scavi che in maniera naturale sono guidate dal subconscio (Unterbewusstsein). È uno scavare dentro se stessi, un cercare, un erodere nel subcosciente. Questo genere di scavo ha a che fare con l'Eros. È uno scavare carnale, una Poiesis sublimata, preso in prestito dal Dadaismo, schivato Bacon ma con un esito assolutamente imprevedibile. Scavo per scoprire, scoperchiare le cose che prima non erano visibili, appunto come l'erosione. Le sculture si trovano nella pietra o in un materiale similpietra, sono nascoste all’interno di essi e aspettano che vangano denudate, esposte. È un processo di interiorizzazione, scavo e ritrovamento di una vita nella profondità dell'io, o come la chiamo io, è archeologia psicologica. Sono come reperti di altri tempi, hanno qualcosa di eterno, immortale, un’aura come le sculture dell'Isola di Pasqua e al contempo qualcosa di pauroso (das Unheimliche) come lo definirebbe Freud. Esattamente questo elemento del Unheimlichkeit è importante. La parola Unheimlich contiene Heim che significa casa, focolare. La negazione Un- determina il capovolgimento in termini di questa sensazione indigena, di conforto. Per essere unheimlich, così secondo Freud, prima si deve appunto creare un rapporto di Heimeligkeit, creare un elemento che ci rapporta al nostro quotidiano, alle cose che amiamo, che vediamo intorno a noi, che appartengono al nostro habitat come potrebbero esserlo le piramidi di terra del Renon da dove provengo e li trasformo in qualcosa di inusuale, non visto, misterioso, la cosa che non ci appartiene fisicamente ma appartiene al nostro subconscio. Vediamo qui pezzi di roccia che assumono sembianze umane, con incluse delle ossa che indicano la vita o comunque qualcosa di organico in ogni caso. Interessante è proprio questo rapporto tra minerale e fossile, pietra e deperimento, essere e non essere, è questo rapporto dialettico tra organico e minerale che pervade le sculture. Sono colossi di pietra, enormi bozzoli (Kokon) con sembianze umane che porto alla luce del sole. Indizi identificano questi bozzoli colossali e raccontano qualcosa del loro passato e del loro presente. Sono come delle mummie che sono state racchiuse per millenni che lasciano supporre su moltissime cose ma che non si lasciano mai riconoscere del tutto. Questi esseri di pietra sono arcaici, mistici, mitologici ma non è per nulla chiaro se vogliono essere davvero preistorici o appartenenti ai nostri tempi. 

 

Testo a cura di Hannes Peer