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Pubblicato: 19 Dicembre 2018

HASHIM SARKIS CURATORE DELLA BIENNALE ARCHITETTURA 2020

La 17. Mostra Internazionale di Architettura si terrà dal 23 maggio al 29 novembre 2020.

BIENNALE ARCHITETTURA 2020

Il Cda della Biennale di Venezia si è riunito martedì 18 dicembre e, su proposta del PresidentePaolo Baratta, ha deliberato di nominare Hashim Sarkis Direttore del Settore Architettura, con lo specifico incarico di curare la 17. Mostra Internazionale di Architettura del 2020.

L’architetto Sarkis, titolare di Hashim Sarkis Studios (HSS), fondato nel 1998 e con sedi a Boston e Beirut, dal 2015 è Preside della School of Architecture and Planning al Massachussetts Institute of Technology (MIT). È stato membro della giuria internazionale della Biennale Architettura 2016 e ha partecipato con il suo studio al Padiglione Stati Uniti (Biennale Architettura 2014) e Albania (Biennale Architettura 2010). Sarkis ha una laurea in Architettura e una in Belle Arti conseguite alla Rhode Island School of Design, oltre che un master e un dottorato in Architettura ottenuti alla Harvard University. Ha curato e scritto vari libri e articoli sulla storia e la teoria dell’architettura moderna; tra questi, Josep Lluis Sert, The Architect of Urban Design (New Haven, CT: Yale University Press, 2008); Circa 1958, Lebanon in the Projects and Plans of Constantinos Doxiadis (Beirut: Dar Annahar, 2003); e Le Corbusier's Venice Hospital(Monaco di Baviera: Prestel, 2001).

Il Presidente Baratta ha dichiarato: “Abbiamo provveduto alla nomina del Curatore della prossima Mostra di Architettura 2020, nel rispetto della tempistica che consente la progettazione della Mostra stessa, e come previsto dalle norme che regolano la Biennale. Con Hashim Sarkis, La Biennale si dota di un Curatore particolarmente sensibile ai temi e alle urgenze che la società, nelle diverse contrastanti realtà, pone per il nostro abitare”.

"Il mondo sta lanciando nuove sfide all'architettura – ha commentato Sarkis. Sono impaziente di lavorare con architetti provenienti da tutto il mondo per immaginare insieme come affrontare queste sfide. Grazie al Presidente Baratta e al team della Biennale di Venezia di fornire all'architettura questo importante luogo di incontro. Sono onorato ed emozionato."

Il Cda ha deliberato anche le date della 17. Mostra Internazionale di Architettura che si terrà dal23 maggio al 29 novembre 2020; pre-apertura 21 e 22 maggio; inaugurazione al pubblico sabato 23 maggio.

HASHIM SARKIS -NOTE BIOGRAFICHE

Hashim Sarkis è architetto, docente e ricercatore. Titolare di Hashim Sarkis Studios (HSS), fondato nel 1998 e con sedi a Boston e Beirut, dal 2015 presiede anche la School of Architecture and Planning al Massachussetts Institute of Technology (MIT).

Prima di questo incarico, Sarkis è stato Aga Khan Professor di Architettura del Paesaggio e Urbanistica alla Harvard University. Ha inoltre insegnato alla Rhode Island School of Design, alla Yale University, all’American University di Beirut e al Metropolis Program di Barcellona.

Lo studio HSS si è distinto nell’ambito dell’edilizia sociale e residenziale, parchi, edifici istituzionali, pianificazione e progettazione urbana. HSS ha ricevuto vari riconoscimenti per i suoi progetti in Libano, tra cui gli Alloggi per Pescatori a Tiro, il municipio di Biblo e le Courtower Houses sulla costa di Aamchit. I lavori dello studio sono stati esposti in tutto il mondo: al Padiglione degli Stati Uniti alla Biennale Architettura 2014 e al Padiglione dell’Albania alla Biennale Architettura 2010, nonché al Museum of Modern Art di New York, alla International Architecture Biennale di Rotterdam, alla Bi-City Biennale of Urbanism/Architecture di Shenzhen e Hong Kong e alla Bienal de Arquitectura y Urbanismo di Valparaíso. I lavori dello studio HSS sono presenti in diverse pubblicazioni, tra cui una recente monografia su NESS.docs (New York, Barcellona: Actar, 2017).

Sarkis è stato membro della giuria internazionale della Biennale Architettura 2016.

Sarkis ha una laurea in Architettura e una in Belle Arti conseguite alla Rhode Island School of Design, oltre che un master  e un dottorato in Architettura ottenuti alla Harvard University. Ha scritto e curato vari libri e articoli sulla storia e la teoria dell’architettura moderna; tra questi,Josep Lluis Sert, The Architect of Urban Design (New Haven, CT: Yale University Press, 2008); Circa 1958, Lebanon in the Projects and Plans of Constantinos Doxiadis (Beirut: Dar Annahar, 2003); e Le Corbusier's Venice Hospital (Monaco di Baviera: Prestel, 2001).

 

Tratto da:

https://www.labiennale.org/it/news/hashim-sarkis-curatore-della-biennale-architettura-2020

 

 

Pubblicato: 04 Luglio 2018

Paolo De Grandis giurato del Premio Internazionale “ScoglieraViva 2018. Sculpting the Sea”

Sabato 30 giugno si è tenuto presso la scogliera di Caorle, noto borgo storico affacciato sull’Alto Adriatico, l’evento finale di “ScoglieraViva – Sculpting the Sea”, premio Internazionale biennale di scultura all’aperto. La serata ha visto la premiazione degli artisti vincitori - Markus Wüste; Federico Ellade Peruzzotti; Sangam Vankhade - con la presentazione ufficiale delle tre nuove opere che andranno ad arricchire la bellezza della passeggiata sul mare di Caorle e si aggiungeranno alle altre 100 rocce scolpite nelle passate edizioni del Premio.

Venerdì primo giugno, la giuria composta da Paolo De Grandis - curatore d’arte, ideatore di mostre e presidente di PDG Arte Communications; Simone Pallotta - curatore di arte pubblica e urbana; Matteo Zauli - Direttore del Museo Carlo Zauli di Faenza, ha decretato, tra i 214 scultori candidati, i tre artisti vincitori. I Vincitori, oltre ad aggiudicarsi un premio in denaro da 2000 euro ciascuno, hanno ottenuto l’onore di scolpire il proprio progetto sugli scogli.

Gli artisti hanno lavorato durante gli ultimi dieci giorni di luglio, sotto gli occhi di cittadini, turisti e visitatori, per trasformare il masso della scogliera frangiflutti prescelto in una vera e propria opera d’arte. I nomi dei 3 scultori, selezionati dalla giuria d’esperti, sono stati resi noti il pomeriggio di venerdì 1 giugno:

1. Markus Wüste (Germania).
Opera: un materassino ad aria scolpito a grandezza naturale che si adatta alla forma della roccia come si adatta alle onde del mare. 


2. Federico Ellade Peruzzotti (Italia).
Opera: progetto di ristrutturazione di trachite euganea, che consiste nel modificare la pietra da naturale ad artificiale, rendendo evidente la lavorazione da parte dell'essere umano. 


3. Sangam Vankhade (India).
Opera: versione in miniatura di un sito storico indiano per preservarne la memoria, cercando di far emergere l'incuria che questi siti subiscono a causa della crescente urbanizzazione. 

 

 

 

Da sinistra: Markus Wüste, Sangam Vankhade, Federico Ellade Peruzzotti

Da sinistra: Paolo De Grandis, Markus Wüste, Presedente del Consorzio Arenili srl Francesco Perissinotto

Da sinistra: Matteo Zauli, Markus Wüste, Federico Ellade Peruzzotti, Sangam Vankhade, Simone Pallotta, Assessore alla Cultura e al Turismo Alessandra Zusso, Paolo De Grandis, Sindaco del comune di Caorle Luciano Striuli.

 

Pubblicato: 06 Novembre 2017

 

Curatori: Paolo De Grandis, Astrid Narguet

Organizzatori: Galleria Otto, PDG Arte Communications

Sede: Scoletta dei Battioro e Tiraoro – Fermata vaporetto San Stae

Inaugurazione: Sabato11 novembre alle ore 18.30

Periodo di apertura: 12 – 22 Novembre 2017 Orari: 10.00-18.00

L’artista Dachan ha iniziato un tour mondiale attraverso un’ambiziosa mostra
The art of spiritual Era Brightens all living Things: The Art of Dachan  World Tour Exhibition.

Per la prima volta in Italia, contemporaneamente saranno presentate due mostre del monaco, buddista cinese Dachan.

La prima si svolgerà a Venezia nella prestigiosa sede Scoletta dei Battioro e Tiraoro e sarà inaugurata l’11 Novembre con la curatela di Paolo De Grandis. La mostra sarà aperta fino al 22 Novembre.

L’8 Novembre, un altro evento a Roma con la curatela di Astrid Narguet: nella prestigiosa sede dell’Accademia delle Belle Arti, l’opera artistica di Dachan sarà presentata alla stampa nell’aula Magna, e sarà lo stesso monaco pittore ad inaugurare la mostra nello spazio espositivo dell’aula Colleoni dell’Accademia. Sarà possibile visitare la mostra dall’8 all’11 novembre.

Il monaco buddista Shi Dachan è un poeta, maestro calligrafo e pittore i cui lavori sono meditazioni sul suo modo personale e distintivo di raggiungere l’illuminazione Zen. Nel suo viaggio attraverso la riscoperta della fede e della verità Dachan ha sviluppato gradualmente una conoscenza sull’estetica della delicatezza. Le sue opere attingono allo spirito Zen e sono pervase da un’atmosfera naturale e tranquilla. A Stroke of Zen è la materializzazione della visione di Dachan sulla coltivazione del sè attraverso la calligrafia e la pittura. Dachan sostiene l’ingresso nel mondo dello Zen attraverso l’arte. Il Maestro enfatizza la coltivazione interiore, guida la pittura con la mente e ha una profonda conoscenza della vita. Le sue opere avvolgono l’esperienza artistica in un contesto contemporaneo e ristabiliscono una profonda comprensione della vita naturale con uno spirito illimitato rivelato negli inchiostri ad acqua.

Per gran parte del pubblico occidentale, l’arte tradizionale cinese è difficile da comprendere e si esprime con un linguaggio complesso da interpretare, ma il monaco pittore Dachan con la sua pittura evanescente e decisa al tempo stesso, si rende accessibile anche ai meno esperti e trascina tutti all’interno del suo universo e della sua idea di umanità

Dachan, come Shitao (1642-1707), un altro celebre monaco buddhista vissuto qualche secolo prima, alla fine della dinastia Ming, ci conduce nella profondità della sua visione spirituale attraverso la pittura, la poesia e la calligrafia.

L’arte espressiva di Dachan appare tradizionale ma anche innovativa e punta dritta all’essenza del soggetto, e diviene evocativa, essenziale, per farci percepire la vitalità e il qi (il soffio vitale, l’anima, secondo la filosofia cinese) che pervade il cosmo.

In effetti la società moderna non riesce a creare una visione collettiva del futuro per l’umanità, ma al contrario allontana l’uomo dalla sua essenza gettandolo nel caos e nel disagio esistenziale.

Dachan crede che lo spirito sia puro come uno specchio brillante, e che la meditazione nell’arte serva per liberarsi e sublimare la nostra vita.

Il percorso nell’universo estetico di Dachan è un processo graduale, un percorso lento per entrare in questa spiritualità profonda il cui veicolo è l’arte stessa, parte integrante della nostra vita.

Pubblicato: 06 Ottobre 2017

 

Paolo De Grandis in qualità di Curatore internazionale presiederà alla prima Biennale di Karachi che si terrà dal 22 ottobre al 5 novembre 2017 in 12 location a Karachi.

 
Yoko Ono con il memorabile ONOCHORD video realizzato per OPENASIA 2004 e Michelangelo Pistoletto con il Terzo Paradiso che continua il suo viaggio per farsi materia di riciclo dell’industria pakistana, Sarah Revoltella, Max Papeschi, Marco Nereo Rotelli, Elisabetta di Sopra, Federico Nero e Hybrid Suite - in collaborazione curatoriale con Claudio Crescentini e Patrizia Chianese - sono gli artisti selezionati da Paolo De Grandis per questa prima edizione della Biennale di Karachi diretta da Amin Gulgee.
In occasione del tour inaugurale della prima Biennale di Karachi, Paolo De Grandis prenderà parte ad un simposio internazionale per raccontare il suo impegno nel mondo dell’arte: dalle 118 mostre organizzate alla Biennale di Venezia di cui 64 partecipazioni nazionali e 54 eventi collaterali, alla prima partecipazione di Taiwan alla Biennale di Venezia nel 1995, all’ideazione dei padiglioni esterni della Biennale di Venezia fuori dalle aree canoniche dei Giardini e dell’Arsenale, il progetto a lungo termine “From La Biennale di Venezia & OPEN to MACRO” fino ai 20 anni di OPEN, Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni.
 
La Biennale di Karachi ospiterà oltre 150 artisti dal Pakistan e da tutto il mondo. Le loro opere saranno esposte in numerose sedi nella città tra cui la monumentale Narayan Jagannath Vidyala Hight School (NJV). Fondata nel 1855, la NJV è un edificio dal grande valore storico e culturale; sede della Sindh Assembly ha formato numerosi leader sociali e politici del Paese. Oggi tuttavia viene utilizzata solo una piccola parte dell’edificio e la Biennale di Karachi intende proprio portare l’attenzione, rivalutare e far rivivere appieno questo importante punto di riferimento in una delle città più popolate del mondo, consentendone l’accesso a nuovi spettatori per ridiscutere la storia di Karachi, spesso oscurata da tensioni in rapida crescita.
Fin dagli anni '50, quando Karachi è cresciuta da piccolo porto a mega centro urbano, la città ha attratto un gran numero pensatori indipendenti. È stata la dimora di molti influenti artisti moderni e contemporanei. Il suo circuito di gallerie è senza rivali nel Paese ed è uno dei più vivaci dell’Asia meridionale. Il Pakistan ha iniziato ad avere un importante ruolo nella mappa globale proprio grazie all’interesse che si è sviluppato attorno ai risultati internazionali dei suoi artisti. Questi risultati riflettono la profondità e la vitalità della produzione artistica del Paese.
Attraverso l’architettura delle mostre, i simposi, le performance e i numerosi programmi per i visitatori, la Biennale di Karachi combinerà energie creative e nuove scintille nel panorama artistico locale e internazionale.
Il tema scelto per questa prima edizione è “Witness” (“Testimone”): gli artisti come testimoni. L’arte come testimonianza del suo tempo ha sempre avuto un grande rilievo e significato, in particolare in tempi in cui la memoria è profondamente contestata se, come afferma, Kundera “La lotta dell'uomo contro il potere è la lotta della memoria contro l’oblio”.
L’obbiettivo della Biennale di Karachi è quello di portare l’arte negli spazi pubblici generando consapevolezza, impegno e coinvolgimento pubblico attraverso progetti che interagiscono con lo spettatore per creare una piattaforma democratica e accessibile.

 

 

Pubblicato: 07 Settembre 2017

PREMIO OPEN

17a edizione

Premio Speciale Collaterale alla 74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica

Vincono il Premio OPEN

Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Dario Sansone con

Gatta Cenerentola

CERIMONIA DI PREMIAZIONE

Giovedì 7 settembre 2017 alle ore 19.00

Presso l’Aerodrome Nicelli

PDG Arte Communications istituisce la diciassettesima edizione del Premio OPEN, in occasione di OPEN 20. Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni.

L’istituzione di questo riconoscimento, ideato nel 2000 da Paolo De Grandis e Pierre Restany, nasce parallelamente ad OPEN, Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni che il 1 settembre ha inaugurato la sua ventesima edizione.

L'evento prevede la premiazione di un regista presente alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia che con la sua opera riveli, in maniera inedita, un fertile interesse verso la seducente tematica della mutua interazione tra arte e cinema, due forme artistiche che vivono d’immagine e si nutrono del desiderio di tradurre emozioni.

La giuria internazionale di studenti universitari della rete UNIMED – Unione delle Università del Mediterraneo, presieduta dal Prof. Antonio Falduto, ha così motivato la scelta:

“Gatta Cenerentola rivisita un testo della tradizione letteraria italiana impiegando le tecniche più innovative dell'animazione. Il risultato è un'originale unione di temi sociali e ambientazioni futuristiche immersa in un'atmosfera steam punk. A fare da eco a questa diversità visiva, una musica sapientemente studiata per armonizzare note tipiche della canzone napoletana a sonorità jazz e post-moderne. Gatta Cenerentola riscatta inoltre l'utilizzo del dialetto napoletano inaugurando di fatto una nuova auspicabile tradizione del cinema d'animazione italiano. La riscrittura di una fiaba pluricentenaria, il sapore squisitamente pittorico delle immagini, la ricercatezza della colonna sonora, la scelta di una lingua preziosa omaggio a una delle più prestigiose tradizioni teatrali e letterarie scrivono l’alto valore artistico di Gatta Cenerentola.”

Il Premio OPEN 2017 è un'opera ideata e realizzata dall’artista Gabriele Polidori.

Nel corso delle passate edizioni il Premio è stato conferito ai registi Joao Botelho con il film Quem es tu?, Julie Taymor con Frida, Takeshi Kitano con Zatoichi, Marziyeh Meshkini con Sag - haye velgard, Stanley Kwan con Changhen ge (Everlasting Regret), Jia Zhangke con Dong, Peter Greenaway con Nightwatching, Philip Haas con The Butcher’s Shop, Michael Moore con Capitalism: A Love Story, John Woo, il Direttore Marco Müller, Robert Redford, Serena Nono, Rä Di Martino, Carlotta Cerquetti con Harry’s Bar e nell’ultima edizione a Pippo Delbono con Vangelo.

La mostra OPEN è realizzata da vent’anni in concomitanza con la Mostra del Cinema di Venezia, a conferma del preciso intento di rafforzare il legame esistente tra arte e cinema, e l’istituzione del Premio OPEN testimonia questo fecondo e stretto rapporto.

Legami 2017 opera dellArtista Gabriele Polidori

"Legami" - 2017 - opera dell' artista Gabriele Polidori

  1. OPEN20, Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni
  2. IMPROMPTU - Yahon Chang
  3. Paolo De Grandis incontra gli studenti dell'Accademia di Singapore
  4. BIENNALE ARTE 2017 | Eventi e Mappa PDG Arte Communications

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