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Pubblicato: 25 Gennaio 2013

14. Mostra Internazionale di Architettura / Fundamentals

 

Tratto da www.labiennale.org, 25 | 01 | 2013

http://www.labiennale.org/it/architettura/news/25-01.html?back=true

 

Dal 7 giugno al 23 novembre 2014

 

Curatore Rem Koolhaas

Il Presidente della Biennale di Venezia, Paolo Baratta, accompagnato dal Curatore della 14. Mostra Internazionale di Architettura, Rem Koolhaas, ha incontrato oggi a Ca’ Giustinian i rappresentanti di 40 Paesi partecipanti alla 14. Mostra, che si svolgerà dal 7 giugno al 23 novembre 2014 ai Giardini e all’Arsenale (vernice 5 e 6 giugno) nonché in vari luoghi di Venezia.

 

Il tema scelto da Rem Koolhaas per la 14. Mostra Internazionale di Architettura è

Fundamentals

 

Rem Koolhaas ha dichiarato:

“Fundamentals sarà una Biennale sull'architettura, non sugli architetti. Dopo diverse Biennali dedicate alla celebrazione del contemporaneo, Fundamentals si concentrerà sulla storia - sugli inevitabili elementi di tutta l'architettura utilizzati da ogni architetto, in ogni tempo e in ogni luogo (la porta, il pavimento, il soffitto, etc.) e sull'evoluzione delle architetture nazionali negli ultimi 100 anni. In tre manifestazioni complementari - che si svolgeranno al Padiglione Centrale, all’Arsenale e nei Padiglioni Nazionali – questa retrospettiva darà luogo a una rinnovata comprensione della ricchezza del repertorio di fondamenti dell’architettura, che attualmente sembra essere esaurito.

 

Nel 1914 aveva senso parlare di architettura “cinese”, architettura “svizzera”, architettura “indiana”. Cent'anni dopo, sotto la pressione di guerre, regimi politici diversi, molteplici condizioni di sviluppo, movimenti architettonici nazionali e internazionali, talenti individuali, amicizie, traiettorie personali casuali e sviluppi tecnologici, le architetture che un tempo erano specifiche e locali sono diventate intercambiabili e globali. Sembra che l'identità nazionale sia stata sacrificata sull'altare della modernità.

 

Grazie al decisivo vantaggio di poter avviare i lavori con un anno di anticipo rispetto al consueto programma della Biennale, speriamo di utilizzare questo tempo in più per introdurre un certo livello di coordinamento e coerenza tra le Partecipazioni Nazionali. Idealmente ci piacerebbe coinvolgere tutti i Paesi rappresentati su un unico tema – Absorbing Modernity: 1914-2014 – e indurli a mostrare, ciascuno a modo proprio, il processo di annullamento delle caratteristiche nazionali a favore dell'adozione su scala quasi universale di un singolo linguaggio moderno all'interno di un singolo repertorio di tipologie.

 

La prima guerra mondiale - l'inizio della globalizzazione moderna - funge da punto di partenza delle diverse narrazioni. La transizione verso ciò che sembra essere un linguaggio architettonico universale è un processo più complesso di quanto solitamente riconosciuto, poiché coinvolge significativi incontri tra culture, invenzioni tecniche e modalità impercettibili di restare "nazionali". In un'epoca di universale utilizzo di google research e al tempo stesso di appiattimento dalla memoria culturale, è essenziale per il futuro dell’architettura far riemergere e mostrare questi racconti.

 

Raccontando in modo cumulativo la storia degli ultimi 100 anni, le mostre che si svolgeranno all'interno dei Padiglioni Nazionali daranno luogo a una panoramica globale dell'evoluzione dell'architettura verso un'unica estetica moderna e, allo stesso tempo, sveleranno all’interno della globalizzazione la sopravvivenza di caratteristiche e mentalità nazionali uniche che continuano a esistere e fiorire all’interno delle culture individuali, anche con l’intensificarsi della collaborazione e dello scambio internazionali...”.

 

Il Presidente Paolo Baratta ha fatto il punto sull’evoluzione della Biennale Architettura e di conseguenza sulla scelta di Rem Koolhaas:

“Siamo universalmente riconosciuti come il più importante appuntamento del mondo per l’Architettura; siamo il luogo dove l’Architettura parla di se stessa e incontra la vita e la società civile. Proprio per questo negli ultimi anni siamo partiti dalla constatazione della separatezza e del divario tra la “spettacolarizzazione” dell’architettura da un lato, e della scarsa capacità di esprimere domanda ed esigenze da parte della società civile dall’altro. Gli architetti sono stati chiamati prevalentemente a realizzare opere stupefacenti e l’«ordinario» è alla deriva, verso la banalità quando non lo squallore: una modernità mal vissuta.

Al culmine di questo percorso abbiamo chiesto a Rem Koolhaas di impegnarsi su questo terreno con una ricerca originale.

La Mostraevolve anche nelle sue modalità organizzative. Nata ad “imitazione” della Mostra d’Arte e sviluppata per “inviti” ad architetti a portarci le loro istallazioni, così come si fa per l’Arte, si evolve verso una grande Mostra-ricerca condotta direttamente dal curatore (che è per l’appunto nominato direttore del settore Architettura della Biennale). Ai paesi viene offerta l’opportunità di meglio inserirsi nell’ambito di questa ricerca. La Mostra si arricchisce sempre più di attività lungo tutto il periodo della sua apertura, con workshop, laboratori e seminari che la integrano comeMostra-attiva. Per questo abbiamo deciso di anticipare l’apertura al giorno 7 giugno e di dare una durata alla Mostra pari a quella della Mostra d’Arte (circa 6 mesi).”

 

La 14. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia presenterà inoltre, come  di consueto, le Partecipazioni nazionali, con proprie mostre nei Padiglioni ai Giardini e all’Arsenale, oltre che nel centro storico di Venezia.

 

Anche per questa edizione si prevedono selezionati Eventi collaterali, proposti da enti e istituzioni internazionali, che allestiranno le loro mostre e le loro iniziative a Venezia in concomitanza con la 14. Mostra.

 

Pubblicato: 25 Ottobre 2012
Il Presidente della Biennale di Venezia, Paolo Baratta, accompagnato dal Curatore della 55. Esposizione Internazionale d’Arte, Massimiliano Gioni, ha incontrato oggi a Ca’ Giustinian i rappresentanti dei Paesi invitati, dei quali 8 partecipano per la prima volta: Bahamas, Regno del Bahrain, Repubblica del Kosovo, Kuwait, Maldive, Costa d’Avorio e Nigeria (con i Paesi Africani), Paraguay (con IILA). Era inoltre presente all’incontro il vice Presidente del comitato promotore del padiglione della Santa Sede alla Biennale Arte 2013.
La 55. Esposizione Internazionale d’Arte si svolgerà dal 1° giugno al 24 novembre 2013 ai Giardini e all’Arsenale (vernice 29, 30 e 31 maggio 2013), nonché in vari luoghi di Venezia.
“La Biennale d'Arte si ripropone ancora una volta nella forma "duale" definita nel 1998: una grande Mostra Internazionale diretta da un curatore scelto a tal fine e le Partecipazioni nazionali.” Così Paolo Baratta ha introdotto la 55. Esposizione Internazionale d’Arte, ricordando che “i padiglioni dei paesi sono una caratteristica molto importante della Biennale di Venezia. Una formula antica di presenza degli stati eppure viva e vitale più che mai. Preziosa in tempi di globalizzazioni, perché ci dà il tessuto primario di riferimento sul quale possono essere osservate e meglio evidenziate le autonome geografie degli artisti, sempre nuove, sempre varie. Ci si può chiedere in che misura questi Padiglioni portino con sé, per quanto ampia sia l’autonomia lasciata ai curatori, anche desideri di rappresentazione del Paese che li organizza. Ognuno ha la sua storia e il suo stile. Possiamo senz’altro dire che in essi i Paesi rivelano il ruolo attribuito all’arte contemporanea quale messaggera del loro presente e della loro ricchezza culturale. Ma dai Padiglioni vengono anche rivelazioni su realtà e ricchezze più profonde di quelle delle pretese o consuete immagini ufficiali e stereotipate.”
Il titolo scelto da Massimiliano Gioni per la 55. Esposizione Internazionale d’Arte è: Il Palazzo Enciclopedico.
Massimiliano Gioni ha introdotto la scelta del tema evocando l’artista auto-didatta italo-americano Marino Auriti che “il 16 novembre 1955 depositava presso l’ufficio brevetti statunitense i progetti per il suo Palazzo Enciclopedico, un museo immaginario che avrebbe dovuto ospitare tutto il sapere dell’umanità, collezionando le più grandi scoperte del genere umano, dalla ruota al satellite. L’impresa di Auriti rimase naturalmente incompiuta, ma il sogno di una conoscenza universale e totalizzante attraversa la storia dell’arte e dell’umanità e accumuna personaggi eccentrici come Auriti a molti artisti, scrittori, scienziati e profeti visionari che hanno cercato – spesso in vano – di costruire un’immagine del mondo capace di sintetizzarne l’infinita varietà e ricchezza. Queste cosmologie personali, questi deliri di conoscenza mettono in scena la sfida costante di conciliare il sé con l’universo, il soggettivo con il collettivo, il particolare con il generale, l’individuo con la cultura del suo tempo.”

 

Pubblicato: 12 Ottobre 2012

 JUST PUBLISHED: "LIM Dong-Lak in Venice"

Link

Pubblicato: 07 Settembre 2012

PREMIO OPEN

12a edizione

Premio Speciale Collaterale alla

69. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica

Vince il Premio OPEN 2012

ROBERT REDFORD

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PDG Arte Communications istituisce la dodicesima edizione del Premio OPEN, in occasione di OPEN 15. Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni.

L’istituzione di questo riconoscimento, ideato nel 2000 da Paolo De Grandis e Pierre Restany, nasce parallelamente ad OPEN, Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni che il 30 agosto 2012 ha inaugurato la sua quindicesima edizione. L'evento prevede la premiazione di un regista presente alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia che con la sua opera riveli, in maniera inedita, un fertile interesse verso la seducente tematica della mutua interazione tra arte e cinema, due forme artistiche che vivono d’immagine e si nutrono del desiderio di tradurre emozioni.

Il Premio OPEN 2012, un'opera ideata e realizzata dall’artista Lim Dong-Lak, è stato assegnato al regista Robert Redford.

La giuria, presieduta da Paolo De Grandis, ha così motivato la scelta:

«Una scultura che tende alla purezza della forma geometrica attraverso il vigore dell’acciaio specchiante impreziosito dalla lavorazione di mani pazienti e sapienti di un indiscusso protagonista del mondo dell’arte contemporanea diventa riconoscimento ad un indiscusso protagonista della settima arte, Robert Redford, alla purezza e al vigore della sua regia.

Il premio va al suo cinema al contempo impegnato, anticonformista, sociale, liberal ma anche morale, accurato, intimo, sommesso, introverso, sottile.

Robert Redford domina con energia vitale la macchina da presa, dietro e davanti a essa, per sviscerare percorsi esistenziali, legami, famiglia, natura e uomo, città e campagna con l’incisività, la determinazione e il coraggio di un cinema indipendente e innovativo. Il riconoscimento va dunque al peso e all’importanza delle sue scelte e all’eccellenza del linguaggio che le traduce, alla poesia che raggiunge lo spettatore.

L’impegno del suo Sundance Film Festival lo rende inoltre manifesto di quella politica integra e sana che dovrebbe sostenere e guidare ogni giovane talento dell’arte, in ogni forma di espressione che rende liberi».

Nel corso delle passate edizioni il Premio è stato conferito ai registi Joao Botelho con il film Quem es tu?, Julie Taymor con Frida, Takeshi Kitano con Zatoichi, Marziyeh Meshkini con Sag - haye velgard, Stanley Kwan con Changhen ge (Everlasting Regret), Jia Zhangke con Dong, Peter Greenaway con Nightwatching, Philip Haascon The Butcher’s Shop, Michael Moorecon Capitalism: A Love Story, John Woo e nell’ultima edizione al Direttore Marco Müller.

La mostra OPEN è realizzata da quindici anni in concomitanza con la Mostra del Cinema di Venezia, a conferma del preciso intento di rafforzare il legame esistente tra arte e cinema, e l’istituzione del Premio OPEN testimonia questo fecondo e stretto rapporto.

 

 

 

 

 

Pubblicato: 03 Agosto 2012

yoko ono a venezia

  1. Fathiya Tahiri inaugura la sua mostra personale a Casablanca
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