L’Open del Lido sbarca a Shangai
Fonte: La Nuova Venezia

LIDO. Sarà un Open marchiato Arte Communications il primo evento che caratterizzerà il 2006 quale anno dell’Italia in Cina. La popolarità della rassegna di sculture e installazioni all’aperto, che ha contraddistinto fin qui la creatura di Paolo De Grandis, supera anche i confini della Muraglia cinese sbarcando a Shangai con tutti gli onori del caso. L’accordo è stato siglato dal responsabile di Arte Communications nel corso del viaggio che lo ha portato in numerosi paesi dell’estremo oriente su invito dell’ente governativo cinese per l’arte. Un risultato di grande valore.


 In ballo c’era appunto un Open dedicato all’arte occidentale da organizzarsi in un grandissimo parco che verrà inaugurato nei prossimi mesi ad alcune decine di chilometri dalla metropoli cinese. Un parco dedicato alla cultura e all’arte, dove De Grandis porterà il meglio degli Open svolti negli ultimi sette anni al Lido, e dove la Cina era stata spesso protagonista. «Sceglierò due o tre tra gli artisti che hanno partecipato a ciascuna precedente edizione di Open al Lido, e a questi saranno aggiunti degli artisti cinesi», spiega De Grandis. «Si tratta di un successo enorme per la nostra rassegna, che dimostra come l’arte esposta in quel modo proprio al Lido, sia stata in grado di attraversare qualsiasi confine. Mi hanno dato carta bianca sul fronte dell’organizzazione, e sarò direttamente curatore della rassegna». Per Open, ma a questo punto per l’Italia, si tratta di un successo notevole, anche se Paolo De Grandis si sta dimostrando un lidense vincente su molti fronti.  Dopo aver curato le presenze alla Biennale di Venezia per tantissimi paesi est europei e asiatici grazie anche al lavoro svolto con Open in precedenza, e dopo aver contribuito a organizzare un Open ad Hong Kong, quello che il prossimo anno si farà proprio in Marocco, e una rassegna simile in Corea del Sud, di ritorno dall’estremo oriente, De Grandis ha ottenuto anche l’incarico di essere tra i curatori della prima edizione della Biennale d’Arte che si svolgerà nel 2006 a Singapore. «E non solo, perché in giugno porterò per la prima volta alla Biennale di Venezia artisti di Marocco e Libano» aggiunge, «e ho già presentato alla Municipalità del Lido e all’assessorato comunale alla Cultura il mio progetto per l’ottava edizione di Open. In questo caso però, senza un aiuto concreto sarà difficile dare un seguito a questa idea».

 

Simone Bianchi