Taiwan R.O.C. - CHOU YU-CHENG

Chou Yu-Cheng 

Il principale corpus di opere di Chou Yu-Cheng nell’ultimo decennio è stato post-concettuale con tratti di post-minimalismo. Oltre alla ripetizione di segmenti appropriati di immagini simboliche, l’artista propone anche progetti incentrati su ricordi di infanzia e una rappresentazione immateriale del sistema dell’arte nella sua accezione più ampia, ovverosia la simbiosi interdipendente tra le sue varie istituzioni con il suo circuito operativo e l’ecosistema dell’arte. Condividendo alcune caratteristiche con l’arte relazionale di Nicolas Bourriaud, le ultime due pratiche artistiche, malgrado la loro natura apparentemente eterogenea, rivelano un rapporto estremamente complesso, delicato e irrisolto tra i rispettivi partecipanti.

L’opera A Working History - Lu Chieh-Te del 2012 è dedicata a un lavoratore part-time, prima sconosciuto, un certo Lu, assunto casualmente tramite un annuncio pubblicato su un quotidiano dallo stesso artista. Alla mostra, la storia della vita di Lu è stata presentata sotto forma di libro, nato dalla penna di uno scrittore amico di Chou dopo la stretta collaborazione con Lu. Tra gli altri elementi della realizzazione finale della mostra vi erano una grande piattaforma ricoperta di disegni astratti ispirati a una T-shirt di Lu e la presenza dello stesso Lu quale custode.

L’opera successiva di Chou Yu-Cheng, In the Outskirts by Huang Tu-Shui, ha partecipato alla mostra Rhapsody in Green, Evento Collaterale della Biennale di Venezia 2013, un’opera che esemplifica al meglio il potenziale dell’artista nell’esplorare significati più profondi all’interno di una catena complessa di interattività con il sistema dell’arte. Esponendo semplicemente una didascalia a ribadire il concetto dell’esposizione, Chou evoca uno spazio che è al tempo stesso visibile e invisibile, una sorta di parodia dell’affermazione e del diniego di un’opera d’arte ormai persa da parte di un noto artista taiwanese.

La soggettività dell’artista nelle due opere è elusiva e difficilmente definibile. Lavorando con vari materiali come video, pittura, oggetti, elementi architettonici e fotografie, Chou fornisce un sistema aperto di lettura, o significato, una différence nel senso di Derrida, che oscilla tra l’asserzione e la mimica all’interno della struttura di potere dei diversi partecipanti.

The Quilt, l’opera di Chou Yu-Cheng per OPEN, è un’appropriazione del lenzuolo del letto dell’infanzia dell’artista, un atto che è meno esibizionistico di un gesto di condivisione, un trasferimento tra l’interno e l’esterno, il personale e il collettivo, il privato e il pubblico, inducendo in tal modo ulteriori riflessioni sulla natura, la definizione e la funzione dello striscione e dei mezzi di comunicazione in quanto tali.

 

Testo a cura di Yang Wen-I