Taiwan R.O.C. - YAO JUI-CHUNG

Yao-Jui-Chung

Nell’ultimo ventennio, Yao Jui-Chung si è dedicato attivamente alla critica politica e storica utilizzando un’ampia gamma di mezzi come la rappresentazione, l’installazione, la fotografia, il video, il disegno e la pittura. Scrittore prolifico, curatore, attivista e critico d’arte, Yao ha pubblicato numerosi testi sull’arte contemporanea taiwanese, tra cui Installation art in Taiwan 1991 - 2001, A condition report on performances in Taiwan 1978 - 2004 e New trends of Taiwanese contemporary photography since 1999.

Attorno al 1995, durante il servizio militare, Yao ha creato una delle sue maggiori opere, una serie di installazioni basate sulla rappresentazione intitolata Territory Takeover (1994) e the Recovery of Mainland China - Preface & Actions (1997), in cui ha commentato in forma caricaturale il passato militare del paese. Mutuando l’abitudine degli animali di marcare il territorio urinando, Yao ha scattato malinconiche foto in bianco e nero di se stesso nei luoghi storici delle invasioni straniere dell’isola dal XVI secolo alla Seconda Guerra Mondiale, un parallelismo con la propaganda nazionale di Chiang Kai-shek della ripresa della Cina continentale, postulando idiosincraticamente un mondo al tempo stesso reale e irreale, assurdo, grottesco e misterioso.

Negli ultimi anni, Yao ha raccolto immagini e risorse dai capolavori dell’arte e dell’artigianato tradizionale cinese nelle sue opere multimediali, un corpus di opere che, senza necessariamente reinterpretare il passato, si pone come un dialogo interattivo tra la mentalità degli antichi letterati cinesi e la condizione mentale dell’artista.

Golden Baby, un neonato dagli occhi chiari sgranati ricoperti di foglia d’oro, al tempo stesso angelo e demone, è il progetto di Yao Jui-Chung per la serie flags di OPEN. La personificazione della virtù e del vizio fusa in un unicum viene presentata in modo frontale e diretto affinché, da un lato, il dualismo della natura umana e i suoi desideri materialistici siano espressi con ironia dolce-amara e ineccepibile serietà e, dall’altro, nasca una nuova “icona infantile”, i cui elementi iconografici si richiamano al neonato Buddha.

Attualmente Yao sta proseguendo il suo progetto di scoperta di strutture e spazi pubblici abbandonati. Nell’ambito di una collaborazione con studenti d’arte iniziata due anni fa, ora sta preparando la sua terza pubblicazione sul tema, documentando 340 strutture e spazi dell’isola.

 

Testo a cura di Yang Wen-I