jorge misiumURUGUAY – USA – JORGE MISIUM

Jorge Misium descrive le sue opere come specchi, “terreni di gioco in cui i visitatori sono coinvolti come antagonisti”.
Il principale interesse di Jorge Misium è adattare materiali non convenzionali agli spazi. Le sue installazioni interattive spesso coinvolgono i visitatori in vari stati di rappresentazione e sperimentazione, in cui significato e scopo emergono dalla scoperta. Gli elementi che sceglie più frequentemente - cavi di acciaio, catene, cartone, cristalli di sale, gomma siliconica, rilevatori di movimento, suoni e luci - servono per creare complessi sistemi di connettività e comunicazione. Come modo per stabilire un’esperienza partecipativa, i visitatori dei suoi siti generalmente vedono la loro attività fisica riflessa in qualche modo nell’opera. I sensori possono indurre cambiamenti nell’ambiente e nei materiali a seguito del movimento o del suono prodotto dal visitatore. Le luci lampeggiano, varie immagini documentano il movimento e il coinvolgimento è registrato man mano che l’opera risponde a piccoli gesti naturali.
Nelle sculture e nelle installazioni di Misium, ai visitatori vengono fornite soltanto istruzioni molto scarne sul modo per accostarsi all’opera, che possono essere riportate su disegni appesi alle pareti, affidate alla tattilità delle superfici lavorate dell’artista o disposte del tutto casualmente. La scoperta e il riconoscimento scatenano una riflessione che porta alla rivelazione personale. Così accade nel suo progetto realizzato all’inizio del 2009, Skunk Works, installazione con luci, suoni e sensori, in cui i visitatori sono risucchiati in una rete di linee e luci che sembrano documentare il loro viaggio attraverso l’ambiente. Le luci tremolano e lampeggiano in base ai suoni - sia dal vivo che preregistrati - e il movimento viene catturato e proiettato nello spazio al di sopra del soffitto, visibile soltanto attraverso aperture ottenute eliminando alcune tegole. In queste scoperte, spesso i visitatori si ritrovano a dover affrontare una serie complessa di emozioni e descrivono l’esperienza come sconvolgente, divertente o confortante. L’opera cessa di esistere non appena il viaggio è concluso. A Misium non interessa infatti il discorso della permanenza. Per lui l’arte è nella memoria dell’esperienza.
David Willburn è un artista e un blogger che vive e lavora a Fort Worth.

Testo a cura di David Willburn