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China Blue

IL SUONO DI VENEZIA È L’ACQUA

Ogni minuto di ogni giorno della loro vita, i veneziani sono circondati dal suono dell’acqua che sciaborda lungo le scale, lambisce le soglie dei portoni dei palazzi e si solleva in onde al passaggio dei sobbalzanti vaporetti e delle gondole, apparentemente tranquille, che trasportano residenti e turisti da un luogo all’altro.

Dalla nascita della città a oggi, l’acqua è stata una costante della vita quotidiana dei suoi cittadini. È la principale fonte di trasporti, simbolo di romanticismo ed elemento che ha reso Venezia una potenza marittima di prim’ordine e un importante porto commerciale. Ma ogni medaglia ha il suo rovescio e l’acqua, che minaccia continuamente di spazzare via il patrimonio storico e architettonico della città, portando via con sé millenni di civiltà, è il nemico più impietoso. In "Aqua Alta", sulla tranquilla isola di San Servolo, dove il suono è soltanto un ricordo, l’installazione di China Blue, usando dispositivi di registrazione scientifici posti al di sopra e al di sotto della linea di galleggiamento di una gondola, ci ripropone tutti i suoni familiari dell’acqua. Lì l’ascoltatore, completamente immerso in un ambiente acquatico di suoni noti, ma anche mai uditi, viene coinvolto dagli scricchiolii strutturali delle gondole, dai suoni dell’acqua che abbraccia gli edifici, dalla cavitazione delle onde e dai rumori della fauna marina originaria della laguna, tutti suoni onnipresenti che, di solito, sono relegati nei meandri della nostra memoria, insinuando anche sottilmente, attraverso l’acqua alta, il pensiero dei rischi ambientali che il riscaldamento globale sta causando in tutto il mondo. L’effetto di questa installazione è unico, perché nessuno ha mai campionato acusticamente le acque di Venezia, tanto meno con un concerto di speciali strumenti di registrazione.

Testo a cura di Edward Rubin