La 54 Esposizione Internazionale d'Arte inaugura il 3 giugno 2011
La 54. Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia si terrà nel 2011, diretta dalla storica dell’arte e critica Bice Curiger:
- Vernice: 31 maggio > 2 giugno 2011
- Inaugurazione: 3 giugno 2011
- Apertura al pubblico: 4 giugno > 27 novembre 2011
Il Cda della Biennale di Venezia, riunitosi il 12 maggio 2010, ha nominato Bice Curiger Direttore del Settore Arti Visive, con lo specifico compito di curare la 54. Esposizione Internazionale d’Arte che si terrà dal 4 giugno al 27 novembre 2011.
In occasione della sua nomina, Bice Curiger ha dichiarato: “È un grande onore e un privilegio che mi sia stato chiesto di assumere l’incarico di Direttore alla Biennale di Venezia, una delle rassegne d’arte contemporanea più importanti e straordinarie al mondo. Sono davvero entusiasta di affrontare questa grande sfida”.
Estratto da: www.labiennale.org
In occasione della mostra
La Perspective du Ventre - André Villers photographe et artiste_photographer and artist ritratti da Picasso a Fellini, fotoelaborazioni e découpages
Recital - Venerdì 8 ottobre alle ore 17.30 al Fondaco dell’Arte
La mostra esclusiva in Italia, con 120 opere, prosegue fino al 17 ottobre tutti i giorni 11-18; Fondaco Dell'Arte, Venezia, Calle del Traghetto San Marco 3415
Pablo Picasso nel 1954 gli propose “Bisogna che facciamo qualcosa noi due. Io ritaglierò dei piccoli personaggi e tu scatterai delle foto. Con il sole darai rilievo alle ombre, ti toccherà fare migliaia di scatti”. André Villers ha fotografato e condiviso esperienze artistiche con i più grandi del XX secolo e ancora oggi fotografa, stampa, elabora, crea découpages in Costa Azzurra e in Provenza, dove vive. La mostra vuole festeggiare la ricorrenza del suo 80 compleanno (e sessant’anni di fotografia) ripercorrendo le sue tappe e la sua innovativa visione fotografica.
Pablo Picasso in 1954 suggested "I must do something the two of us. I cut off the little characters and you take pictures.With the sun you give relief to the shadows, you'll make thousands of shots”. André Villers photographed and shared artistic experiences with the greatest of the twentieth century and still photography, printing, process, creates découpages in Côte d'Azur and in Provence, where he lives today.The exhibition aims to celebrate the anniversary of his 80th birthday (and sixty years of photography) retracing his steps and his innovative artistic vision.
info: Arte Communications 0415264546; info@artecommunications.com; fabbrica arte 3804368571
SEMINARIO IMMATERIAL SPACES
Evento Collaterale della 12. Mostra Internazionale d’Architettura - la Biennale di Venezia
GIOVEDÌ 30 SETTEMBRE 2010
dalle 16.00 alle 19.00
Auditorium Cà Foscari
Campo S. Margherita
info@artexperience.biz
cell: 329.1283124 / 347.3465764
Organizzazione: Art Experience
Coordinamento: Arte Communications
Contatto stampa: pressoffice@artecommunications.com
Con la partecipazione di: Roberto Re
Con il patrocinio della Provincia di Venezia
Partner sociale: lifeisbetter.it
Immaterial spaces
26 agosto - 30 settembre 2010
mar-dom 11.00-19.00 (lunedì chiuso)
Location: Edificio 17 - Isola di San Servolo VE
Quali caratteristiche e capacità personali sono richieste oggi a chi vuole emergere e vivere una professionalità indistinta dall’individualità di amare la Cultura?
Quali evoluzioni del pensiero, quali disequilibri concepiscono la costruzione mentale che predispone al cambiamento e al miglioramento continuo..
Immaterial spaces con la collaboraizone di Roberto Re, uno dei principali formatori in Europa, darà stimolo ad un inizio di incontri destinati a coinvolgere attivamente il pubblico dei giovani appartententi al mondo universitario finalizzando a trasferire impulsi positivi volti al miglioramento
delle abilità percettive nell’espressione dell’individualità, nell’attivazione di processi di connessione e nell’utilizzo di nuovi e più efficaci linguaggi di comunicazione utili allo sviluppo personale e del settore.
Le capacità di completarsi inserendo evoluzioni dentro di sé approcciando in divenire la volontà che permette lo studio, il dialogo in relazione a ciò che vogliamo orientando le correnti anticipando il passaggio verso la nostra direzione.
In equilibrio pratico a volgere le condizioni dei nostri più alti risultati fondando la fiducia alla via da prendere od intrapresa.
Nelle nuove caratteristiche d’ individuale coscienza la nostra autenticità favorisce l’automatismo insito in noi, delineando input alla costanza nelle decisioni, nell’agire e nell’evolversi del percorso.
In occasione dell'apertura della mostra La Perspective du Ventre - André Villers photographe et artiste_photographer and artist ritratti da Picasso a Fellini, fotoelaborazioni e découpages che si terrà al Fondaco dell’Arte – Venezia fino al 17 ottobre 2010, il Professor Vittorio Sgarbi e il curatore e critico newyorkese Alan Jones hanno visitato la mostra, accompagnati da Paolo De Grandis, Luca Traini e Debora Ferrari.
LA PERSPECTIVE DU VENTRE
André Villers photographe et artiste_photographer and artist
ritratti da Picasso a Fellini, fotoelaborazioni e découpages
Fino al 17 ottobre 2010, Fondaco dell’Arte di Venezia, San Marco 3415
Primo evento venerdì 30 luglio ore 18,00
In esclusiva per l’Italia la mostra di 120 opere curata da Arte Communications, Fabbrica Arte e Musea, dedicata agli 80 anni di uno dei maestri della fotografia del Novecento: André Villers, nato a Beaucourt, in Francia, nel 1930, dal 1953 fotografo personale di Pablo Picasso.
"Bisogna che facciamo qualcosa noi due. Io ritaglierò dei piccoli personaggi e tu scatterai delle foto. Con il sole darai rilievo alle ombre, ti toccherà fare migliaia di scatti".
Da questa semplice proposta del genio spagnolo, trasformatasi poi in vera e propria comunione d’arte e di intenti col giovane André, avrebbe preso vita tutta una serie di memorabili ritratti di Picasso in pubblico e in privato.
A questo primo formidabile sodalizio sarebbero seguite numerose altre collaborazioni, in particolare con Prévert, Cocteau, César, Hartung, Leo Ferré, Brassai, Doisneau, Ionesco, Aragon, e Butor, anch’essi fatti propri dalla Rolleiflex di Villers insieme a una foltissima schiera di altri protagonisti della cultura europea del secolo scorso: da Simone de Beauvoir a Le Corbusier, da Guttuso a Fellini, da Boulez a Ponge.
Alla raffinata elaborazione psicologica del ritratto nel corso degli anni si sarebbe aggiunta, come contraltare sempre di altissimo livello, tutta un’articolata produzione sperimentale, in parte riconfluita nel filone principale della sua opera come fotoelaborazioni: “Picasso è stato il detonatore, se così posso dire. Quello che m'interessa è cambiare le facce e le cose in modo che il mio sguardo intervenga di più sulla materia. Taglio i negativi, ci sputo sopra e li passo nell'ingranditore cospargendoli di zucchero o di sale, secondo i giorni, secondo l'umore”.
Il titolo della mostra prende spunto dal fatto che Villers fotografava con un apparecchio Rolleiflex che per inquadrare si tiene davanti al ventre. La PROSPETTIVA DEL VENTRE diviene così una sorta di architettura nell’occhio del fotografo e nello spazio del soggetto dove geometrie e sentimenti possono incontrarsi.Possiamo definire le foto di Villers le ultime opere dell’arte fotografica prima dell’era digitale e guardarle come capolavori di capacità artistica e sapienza tecnica. Lo stesso vale per le sue elaborazioni: l’immaginario prodotto dalla serie di opere fotografiche offre una summa delle arti del XX secolo e una miriade di suggestioni pronte a essere carpite dai nuovi media che, pur disponendo della velocità delle tecnologie, faticano a liberarsi dal dato freddo delle possibilità per entrare in rapporto caldo con l’esistenza dei soggetti rappresentati. Di particolare importanza, fra le numerose pubblicazioni e le esposizioni in tutto il mondo: “Portraits de Picasso” con testo di Jacques Prévert (1959); “Diurnes”, esperimenti fotografici e montaggi in collaborazione con Picasso e con testo di Prévert (1962); “Ombres des sculptures de Giacometti” (1966); “Pliages d’ombres”, album con testo di Michel Butor e mostra alla Gallerie Materasso di Nizza (1978); “Hommage à Picasso”, esposizione a Mougins (dove ha vissuto a lungo e ha sede il museo della fotografia a lui dedicato) di fotografie sue e di David Douglas Duncan (1979); “Bouteilles de survie”, con testi di Michel Butor (1983); “Picasso-Villers”, mostra al Museo Picasso di Parigi (1993); “Originalphotographien und Photocollagen von 1953-2000”, mostra alla Galerie Stephen Hoffman di Monaco di Baviera (2005), mostra alla galleria Rex Irwin Art Dealer di Sydney nel maggio scorso e nello stesso periodo alla Villa Aureliana del Frejus e a Nizza. Le più recenti esposizioni in Italia sono state curate da Fabbrica Arte e Musea nel 2008 ad Aosta e a Varese.Le foto di André Villers sono presenti a livello internazionale in tutti i musei dedicati a Picasso. L’esposizione è arricchita da ALBUM VILLERS, edito da TraRariTipi, un volume d’arte che raccoglie per la prima volta in modo esaustivo sia l’opera fotografica che quella artistica di questo straordinario personaggio e artista tuttora attivo in Provenza. La monografia, particolarmente preziosa e ideata da Debora Ferrari e Luca Traini in collaborazione con lo stesso Villers, riporta pagine critiche, biografiche, scritti dell’artista e circa 150 immagini tra i ritratti, le fotoelaborazioni e i découpages del maestro. Il luogo della mostra è il Fondaco dell'Arte, storico edificio veneziano sorto tra la fine del '500 e gli inizi del '600. Venezia, città legata storicamente al commercio, ereditò dal mondo arabo la tipologia architettonica del fondaco e la trasferì in laguna affinché i mercanti potessero soggiornare e usarne gli spazi come magazzino. Il tipico impianto strutturale, dato da ampi spazi senza pareti divisorie, ne rivela la destinazione. Fondaco dell'Arte, gestito da Arte Communications, ha il fascino della facciata in pietra a vista e delle pareti interne nude e ha ospitato Hong Kong e altri paesi nelle precedenti Biennali. Tra gli elementi caratterizzanti i grandi lucernai sul tetto dai quali filtra la luce naturale e le colonne marmoree che sorreggono antiche capriate in legno e si affaccia sul Canal Grande, nelle vicinanze di Palazzo Grassi.
Eventi speciali > curatori in mostra, visite guidate, conferenze portatili e degustazioni
30 luglio h 18 | 27 agosto h 18 | 24 settembre h 17 | 8 ottobre h 17
Orari: tutti i giorni dalle 11 alle 19
info@artecommunications.com www.musea.it | www.artecommunications.com |
Arsenale, caserme, palazzi settanta «regali» dal Demanio
Filippini: tutti al Comune e non ai privati. D’Agostino: non fare cassa
VENEZIA — In cima alla lista c’è l’Arsenale. Ma nel passaggio dei beni dal Demanio agli enti locali in virtù del «federalismo demaniale», il Comune di Venezia non ha dubbi: «Chiederemo che ci vengano assegnati tutti i beni». A dirlo è il neo assessore al Patrimonio Bruno Filippini che mette in chiaro la posizione dell’amministrazione comunale: «Useremo tutti gli strumenti in nostro possesso perché i beni demaniali vengano tutti affidati al Comune e non rischino invece di essere venduti ai privati». Al momento sarebbero una settantina gli immobili, moltissimi di gran pregio, inseriti nell’elenco stilato dall’Agenzia del Demanio. L’Arsenale è ovviamente il più importante, soprattutto perché già oggetto di un’importante operazione di rilancio, mentre non mancano «gioielli» di altissimo valore, anche simbolico, che entreranno nella disponibilità del Comune.
E sullo sfondo si apre la partita della valorizzazione di una serie di beni oggi inutilizzati, caserme soprattutto, che potrebbero dare ossigeno alle casse comunali. Entro questo mese la riforma diventerà decreto legislativo e la tabella di marcia fissa in otto mesi il tempo per trasferire i beni demaniali agli enti locali che ne faranno richiesta. «Siamo in attesa—dice il direttore dell’area Patrimonio del Comune Luigi Bassetto —. Ovviamente richiederemo tutti i beni disponibili anche se per il momento non conosciamo né le modalità di questa cessione né gli eventuali vincoli che saranno posti sui beni». Al momento esiste una lista, pubblicata sul sito dell’Agenzia del Demanio, che elenca i beni in uso alla Pubblica amministrazione centrale e potrebbero essere questi l’oggetto del trasferimento, fatta eccezione per tutte le strutture utilizzate a fini istituzionali. E un lungo elenco anche se l’assessore Filippini avverte che la lista definitiva alla fine potrebbe essere alquanto diversa: «Meglio essere prudenti ». Nella lista figurano edifici prestigiosi, come il Palazzo delle Prigioni (valore 45 milioni di euro) oggi sede del Circolo artistico, ma anche la Caserma dei Carabinieri a San Zaccaria, la sede della Compagnia della Vela e il palazzo dei Giardinetti Reali (76 milioni). Ma ci sono anche immobili come il carcere femminile alla Giudecca (6,5 milioni), il palasport Arsenale (26 milioni), il complesso degli Incurabili alle Zattere (56 milioni) che sono già in uso di cui alla fine il Comune dovrebbe accollarsi la manutenzione e basta. Più interessante per gli sviluppi futuri l’eventuale cessione del complesso dei Santi Cosma e Damiano e delle caserme dei Carabinieri di via Miranese (28 milioni), via Garibaldi (79 milioni), le Ex lavanderie in via Piave (14 milioni), la Finanza in via Forte Marghera (10 milioni).
Il Comune è intenzionato a procedere con la valorizzazione di alcuni di questi beni, in particolare quelli da tempo inutilizzati che potrebbero finire nel Fondo Città di Venezia, il fondo immobiliare gestito dalla Est Capital di Gianfranco Mossetto, al quale attraverso gara è stata affidata la partita delle cartolarizzazioni, con l’affidamento di immobili per circa 100 milioni di euro. «Noi siamo pronti, abbiamo uno strumento che ha le caratteristiche adatte alla valorizzazione », aggiunge ancora Bassetto. C’è però chi mette in guardia da questo tipo di operazioni. Roberto D’Agostino, presidente della società mista Comune Demanio Arsenale spa, contesta il meccanismo della cartolarizzazione. «Valorizzare un bene significa che alla fine dell’operazione il Comune ha più patrimonio di prima, ma se si vendono i gioielli solo per fare cassa, alla fine il Comune rimane più povero».
Serena S. Lucchesi
10 maggio 2010
Tratto da: corrieredelveneto.corriere.it, 10 maggio 2010