Venezia Arte Contemporanea e Spazi Espositivi
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Pubblicato: 03 Aprile 2014

Un tè alle Isole Vergini
Fonte: VENEZIA NEWS

Gravitano intorno ad Arte Communications, le tre partecipazioni asiatiche dell'Hong Kong Arts Development Council, del Taipei Fine Arts Museum of  Taiwan e di Masuda Hiromi.

L'Oriente, come 'mondo altro', lontano, immaginifico, di cui si raccontavano storie straordinarie, meraviglie di ricchezze, animali esotici, palazzi dorati. Un mondo spesso privo di contorni chiari, una geografia confusa fatta di singole esistenze in transito. Ed è in questo emotivo scandagliare che a Palazzo delle Prigioni i quattro artisti taiwanesi, Chung-li KAO, Kuang-yu TSUI, Hsin-i Eva LIN e I-chen KUO, rileggono "Il Fantasma della Libertà" di Luis Buñuel. Uno sguardo incrociato tra il sinistro rombare dell'aeroplano proiettato sulle volte del soffitto e le immagini digitali di esperimenti video dai contenuti provocatori ed ironici. Solo attraverso la deriva visiva e mentale si può ripensare il concetto di libertà.

Il neo restaurato Fondaco Marcello, frutto della continua ricerca operata da Paolo De Grandis per assecondare la crescita di nuove partecipazioni alla Biennale di Venezia, ospita i due artisti di Hong Kong. 'anothermountainman' ricostruisce attraverso la partitura geometrica di rosso bianco e blu una tipica sala da tè orientale, per raccontare attraverso moduli sensoriali i cerimoniali non ancora dissacrati dal futuro cyberpunk. E così tutto sembra sparire dietro il vapore della calda bevanda in un abbraccio cosmico tra Oriente e Occidente che è rispetto reciproco come nella Venezia di Chan Yuk-keung fedele e diametralmente opposta ad Hong Kong. Di contrasti si nutre anche la ricerca dell'artista giapponese Masuda Hiromi che presenta PLAY THE GLASS. Una mostra che nella magia del vetro indaga il fascino perverso dell'istinto umano. Le bolle di vetro nere e specchiate riflettono i mutamenti dell'anima nell'alternanza di luce e ombra, positivo e negativo, equilibrio universale.

Ma ci sono anche le artiste Marya Kazoun e Cornelia Kubler Kavanagh, per ricordarci che la nuova arte non passa solo per le vie della seta. La prima di origini libano-canadesi con 'Personal Living Space' indaga il concetto di arte come spazio privato senza tempo, la seconda, con passaporto delle Isole Vergini, rilegge il saggio paterno 'The Shape of Time' per plasmare la materia alla luce di un universale culturale. Ecco la contraddizione: è possibile rappresentare in una stanza un concetto cosmico come vorrebbe essere quello dell'arte? L'arte è dunque un concetto storico che si sviluppa nel tempo come una creatura? E' rifugio o vetrina?

Carlotta Scarpa

 

 

Pubblicato: 03 Aprile 2014

Cavallo di Troia

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Fonte: ANSA

 

Al Lido dal 31 agosto ad ottobre sculture da tutto il mondo (ANSA)-VENEZIA, 26 LUG - Anche quest'anno, dal 31 agosto al 2 ottobre, il Lido di Venezia ospitera' l'Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni 'OPEN'.La manifestazione ha ospitato in passato nomi del calibro di Yoko Ono e Marisa Merz, Emilio Vedova e Keith Haring. OPEN, giunta all'ottava edizione, quest'anno spaziera' dagli interventi eclettici di Sandro Chia a quelli essenziali di Luigi Mainolfi, per poi passare all'afflato socio-esistenziale di Giuliano Vangi e alle forme astratte di Nino Mustica.


Pubblicato: 03 Aprile 2014

Torna l'arte di OPEN
Fonte: La Nuova

La mostra
Torna l'arte di «Open»
Dal mondo sculture e installazioni al Lido VENEZIA. Si rinnova al Lido di Venezia, dal 31 agosto al 2 ottobre, «Open - Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni», la manifestazione nata da un'idea di Paolo De Grandis che ha portato nel passato importanti nomi dell'arte contemporanea da Yoko Ono e Marisa Merz a Emilio Vedova, Niki de Saint-Phalle, Bernar Venet, Mimmo Rotella, Keith Haring, Fabrizio Plessi, Julian Schnabel, Dennis Hopper, Feng Mengbo e Ju Ming.
«Open», giunta all'ottava edizione, è un punto d'osservazione mobile, una finestra aperta sulla contemporaneità, su quei territori che slittano e si sovrappongono generando anomali e curiosi immaginari. L'arte, esposta lungo i viali e gli spazi aperti del Lido, così cosmopolita, nata in contesti assolutamente differenti, svela la necessità di sondare liberamente i linguaggi, di attraversare trasversalmente i codici, con atti di coraggio. Quest'anno si spazia dagli interventi eclettici di Sandro Chia a quelli essenziali di Luigi Mainolfi per poi passare all'afflato socio-esistenziale di Giuliano Vangi ed alle colpratis-sime forme astratte di Nino Mustica fino alle installazioni luminose di Marco Lodola.
La mostra diviene materia complessa di forme e significati come negli interventi di Renzo Margonari, Riccardo Corderò, Anna Santinello, Bobo Ivancich De La Torriente, Ursula Huber, Luigi Masin e Silvana Scarpa. B. Zarro invece con l'opera Cavallo di Troia, un vero aereo F104 da guerra, denuncia la politica di intervento internazionale. Le sculture dell'americano J. Seward Johnson sono evocazioni di una realtà sognante, da carta patinata, a metà tra i fumetti degli anni 50 e la cultura pop americana. La tradizione del marmo è segnata da Carol Rama, Michelangelo Pistoletto, Vettor Pisani, Nunzio, Gilberto Zorio, Aldo Mondino, Grazia Toderi e Joseph Kosuth.
Dall'America Latina arrivano Sebastian, d'origine messicana, i messicani Gustavo Aceves e Victor Ma-nuel Contreras, l'argentino Nicolas Leiva, l'uruguaiano Fabio Atchugarry. A testimonianza dell'incontro tra Europa ed America Latina le figure di Fernando Boterò spiccano grazie al loro valore immediato e narrativo dove il tratto magico e la fusione inestricabile di tragico e comico sono l'impronta indelebile di un'eredità culturale sudamericana.
Fedele ad una linea d'indagine rivolta alle culture extraoccidentali, «Open» propone le opere di Yuen Minjun, Wang Guangyi e Kyoji Nagatani. L'incontro di singole esistenze in transito e di partecipazioni internazionali da invece espressione ad artisti quali Jan van Oost, Lia Lapithi Shukuroglou e Helga Elben.
Anche quest'anno Arte Communications organizza il Premio Open, premio speciale collaterale alla 62a Mostra Internazionale di Arte Cinematografica che sarà conferito ad un regista in concorso. La mostra è co-organizzata con l'assessorato alla Cultura del Comune di Venezia e con il Centro Italiano per le Arti e la Cultura-Torino e il Comune di Carrara. E' inoltre patrocinata dal ministero per i Beni e le Attività Culturali, dal ministero degli Affari Esteri, dalla Regione Veneto, dalla Provincia di Venezia e vi aderiscono i ministeri dei paesi partecipanti all'esposizione.

 

 

Pubblicato: 03 Aprile 2014

Biennale Architettura
Fonte: La Biennale

.Biennale Architettura...10. Mostra Internazionale di Architettura...Venezia, settembre-novembre 2006...

Il progetto della 10. Mostra Internazionale di Architettura 

Il Consiglio di Amministrazione della Biennale di Venezia, presieduto da Davide Croff, si è riunito il 4 agosto 2005 a Palazzo Querini Dubois e ha scelto e approvato il progetto della 10. Mostra Internazionale di Architettura, insieme al direttore e ai curatori a cui ne sarà affidata la realizzazione.

Come già avvenuto per il progetto triennale 2005/2007 di Arti Visive, anche per il Settore Architettura la Biennale di Venezia conferma la decisione di assumere direttamente la responsabilità delle scelte tematiche delle proprie manifestazioni, chiamando quindi i maggiori specialisti di quel tema a declinarne e interpretarne gli indirizzi. Per quanto riguarda la Mostra Internazionale di Architettura, la Biennale individua in questa manifestazione e in questa disciplina la possibilità di confermare il proprio compito non solo espositivo, ma di elaborazione di proposte e indirizzi da offrire quali strumenti per innovative prassi operative sui territori e nei contesti urbani nazionali e internazionali.

La Biennale ha deciso di dedicare alle meta-città il tema della 10. Mostra. I cambiamenti nella morfologia fisica e sociale delle città permettono oggi di delineare i tratti di un nuovo insediamento civile: la meta-città, insediamento che supera la forma e la concezione tradizionale delle città, che ormai eccedono i confini tradizionali, determinando nuove problematiche e necessità riguardo la loro governance, e subendo profonde trasformazioni nella composizione della loro popolazione, così come nei modi del lavoro. La 10. Mostra Internazionale di Architettura affronterà questi temi per giungere, alla sua conclusione, a formulare un documento di indirizzi, offerto a chi abbia responsabilità di progettazione e di governance sui sistemi urbani e territoriali.

I temi si svilupperanno attraverso quattro  distinti e complementari momenti:

- la Mostra Internazionale, incentrata sulle trasformazioni delle città e dei territori sul pianeta, che sarà diretta da Richard Burdett (Gran Bretagna), docente di architettura e urbanesimo presso la London School of Economics, in questo momento uno dei maggiori esperti mondiali di tali tematiche;

- il Padiglione Italiano (per la prima volta nella sua storia la Biennale inaugurerà un Padiglione esclusivamente dedicato alla valorizzazione dell’architettura contemporanea italiana, nel complesso dell’Arsenale, alle Tese delle Vergini, per una superficie di 1.000 mq), che ospiterà una mostra incentrata sulle trasformazioni dei nostri territori e delle nostre città, nella prospettiva peculiare italiana di rapporto tra contemporaneità e conservazione, tra paesaggio storico e nuovi scenari.

La Mostra del Padiglione Italiano è una iniziativa congiunta della Biennale di Venezia e del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali – DARC, che insieme nomineranno nelle prossime settimane la direzione a cui sarà affidata questa prima mostra nazionale;

-          una sezione che descriverà le trasformazioni che si stanno realizzando o si stanno progettando nelle regioni del Sud Italia, a cura Claudio D’Amato Guerrieri (Italia);

-          - una sezione incentrata su modelli di trasformazioni urbane e territoriali internazionali che (anche in questo caso per la prima volta nella storia della Biennale) sarà realizzata in una città del Sud Italia, e che sarà allestita contestualmente all’apertura degli spazi veneziani, rappresentando una inedita sezione solo geograficamente distante dalle altre tre, a cura di Rinio Bruttomesso (Italia).

Le due sezioni che avranno una come tema, l’altra come sede le regioni del Sud Italia, fa parte della nuova edizione del progetto “Sensi contemporanei” con cui la Biennale, il Ministero dell’Economia – Dipartimento per le Politiche di Sviluppo, e il Ministero dei Beni Culturali, hanno già dallo scorso anno inaugurato un programma di promozione e valorizzazione dell’arte e dell’architettura contemporanea nelle regioni del Sud Italia;

Note biografiche

Richard Burdett (Gran Bretagna) è nato a Londra nel 1956. Docente di Architettura e Urbanesimo alla London School of Economics, è fondatore e direttore presso la stessa Scuola del “Cities Programme”, un centro di ricerca e insegnamento che esplora le relazioni fra architettura, design urbano e società. Ha più di 20 anni di esperienza nell’organizzazione di esposizioni e concorsi di architettura, coinvolgendo enti pubblici e privati, e nel comunicare l’architettura ai media e al pubblico. E’ consulente per l’architettura presso il Municipio di Londra, membro dell’Authority per l’architettura della Grande Londra, e del Comitato di qualità dei siti della città di Barcellona. Esperto in design e politiche urbane, Burdett è membro della task force del Governo britannico per la politica urbana. E anche direttore del progetto internazionale  “Urban Age”, un ciclo di eventi che coinvolge esperti di vari settori e che si svolge in sei città globali come New York, Shangai, Londra, Mexico City, Johannesburg e Venezia, quale tappa conclusiva del tour di ricerca.

Claudio D’Amato Guerrieri (Italia) è nato a Bari nel 1944. Professore ordinario di Progettazione architettonica nella Facoltà di Architettura del Politecnico di Bari, ed è stato Preside della stessa Facoltà. In ambito internazionale, ha promosso, coordinato e sviluppato numerosi progetti relativi all’area balcanica e in generale mediterranea e medio-orientale.

Rinio Bruttomesso (Italia) è nato nel 1948. Docente di Urbanistica allo Iuav di Venezia, dal 1989 è Direttore del centro Internazionale Città d’Acqua di Venezia, nonché direttore della rivista “Aquapolis”. Curatore della sezione Città d’Acqua (dedicata alle trasformazioni delle città portuali) della 9. Mostra della Biennale, Metamorph, è esperto sui temi della riqualificazione delle aree urbane di waterfront e sul riuso dell’archeologia industriale

Pubblicato: 03 Aprile 2014

ARTE
Fonte: Il Gazzettino

VENEZIA - Ci sarà anche un vero aereo da guerra, un F104, di quelli utilizzati durante la guerra in Jugoslavia negli anni '90, che verrà posizionato nel lungomare del Lido di fronte al Blue Moon, tra le installazioni di "Open 2005". L'opera dal titolo "Cavallo di Troia" è una denuncia, firmata dall'artista italiano B.Zarro, sulla politica internazionale nel modo di portare la pace. Tutto è pronto al Lido di Venezia per ospitare "Open 2005", ottava edizione dell'Esposizione internazionale di sculture ed installazioni che si aprirà il prossimo 31 agosto, in contemporanea con la 62.ma Mostra del cinema di Venezia. L'evento è organizzato da "Arte Comunications" società di cultura presieduta da Paolo De Grandis dal 31 agosto si chiuderà il 2 ottobre. Un'edizione, quella 2005, caratterizzata dalla notevole presenza di artisti italiani (ben 22 sui 47 presenti) e da un ritorno in grande portata delle opere esposte all'aperto (25). Curatore della rassegna d'arte lo stesso Paolo De Grandis affiancato da una terna di curatori formata da Vincenzo Sanfo, nominato curatore della Biennale di Pechino per il 2006, Chang Tsong-zung, uno dei più conosciti critici d'arte cinesi, e Marisa Vescovo. Non ci sarà quest'anno nessun tema, "filo conduttore" dell'esposizione, ma tra le particolarità la tradizione del marmo di Carrara con la quale si sono misurati numerosi artisti italiani. Sempre a proposito di artisti italiani tra i più attesi spiccano i nomi di Sandro Chia e Michelangelo Pistoletto. Per la quinta volta verrà assegnato anche il Premio "Open" ad un film tra quelli presenti al festival cinematografico. La consegna il 7 settembre, al regista di un film che si sia fatto apprezzare per il suo particolare aspetto artistico. La giornata d'apertura di "Open 2005", il prossimo 31 agosto, ha in programma nel pomeriggio alle 15 la conferenza stampa ufficiale all'hotel Excelsior, alle 17 il buffet e l'incontro con gli artisti all'hotel Hungaria, con una performance di artisti cinesi, poi alle 20 un'altra performance, questa volta all'interno del Blue Moon di artisti argentini.

Lorenzo Mayer

 

 

  1. F104, In coda per la foto
  2. I dirimpettai della Biennale
  3. CHI E’. Curatore di mostre e ambasciatore
  4. I giorni di Open

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