Venezia Arte Contemporanea e Spazi Espositivi
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Pubblicato: 07 Gennaio 2005

Le prime opere pronte alla consegna
Fonte: La Nuova Venezia

LIDO. Arte Communica­tions è pronta già da oggi a consegnare alla Municipalità le prime opere da esporre al parco di Ca' Bianca. A confer­marlo ieri è stato lo stesso or­ganizzatore di Open, all'indo­mani della disponibilità ri­scontrata dal presidente Gianni Gusso. «I sedici cartel­li che compongono l'opera realizzata della cinese Ye Hongxing "Guillin Yuzi Para­dise", sono già disponibili perché al riparo all'interno del Blue Moon» ha detto Pao­lo De Grandis, organizzatore di Open. «Se la Municipalità lo vuole davvero, basta solo trasportarli».

Si va quindi verso un progetto nel quale esisterebbe una chiara unità di intenti, per non far fuggire sculture e opere dall'isola come è già accaduto negli ultimi sette anni.

Al termine di ogni edi­zione di Open infatti, governi e artisti stranieri donano al­meno due o tre delle opere presentate al Lido, ma finora molte di queste sono state poi «girate» da De Grandis ad altri musei italiani, non avendo la possibilità di rega­larle ai lidensi attraverso una operazione simile a quel­la che forse potrebbe andare in porto invece in questi giorni. «Non solo» ha aggiunto lo stesso Paolo De Grandis, «so­no infatti pronto ad adoperarmi per concretizzare un ge­mellaggio tra il Lido e il Co­mune di Guillin, la località ci­nese dove il prossimo anno organizzerò un Open nuovo di zecca, e da dove arriva tra l'altro l'artista che ci done­rebbe l'opera da mettere al parco di Ca' Bianca. Guillin è un autentico paradiso am­bientale tra laghi e parchi na­turali, e proprio lì, a pochi chilometri dalla metropoli Shangai, sorgerà il parco de­dicato all'arte più grande del mondo». Adesso non manca che attendere le prossime mosse della Municipalità del­l'isola, alla luce della disponi­bilità di Arte Communica­tions. (s.b.)

Pubblicato: 05 Gennaio 2005

Museo nel parco di Ca' Bianca
Fonte: La Nuova Venezia

 

LIDO. Fare del parco di Ca' Bianca un museo a cielo aperto dove le sculture possano convivere con le aree giochi dedicate ai più piccoli. La proposta parte da Paolo De Grandis, l'organizzatore di Open, la mostra di sculture e installazioni all'aperto che si svolge da sette anni sull'isola tra l'estate e l'autunno. E potrebbe essere allargata anche ad altre aree verdi del Lido.


Così si potrebbero ospitare in via definitiva le numerose opere che ogni anno vengono (donate dagli artisti all'organizzatore di Open.
«Credo che sarebbe una bellissima idea per arricchire i parchi del Lido con un tocco di arte che sarebbe oltretutto gratuita» sostiene De Grandis. «Ogni edizione di Open, almeno due o tre dei governi e degli artisti che partecipano mi fanno questo regalo. Io sarei ben lieto di donarli a mia volta all'isola che mi ospita e dove vivo, ma non c'è un accordo con la Municipalità. Di conseguenza sto regalando ai musei italiani le opere che mi avanzano di volta in volta va e a perderci è sicuramente l'isola e la collettività».
In passato De Grandis ave-invece donato, attraverso l'artista norvegese che l'aveva realizzato, un pezzo di fiordo nordico che da anni giace
in Lungomare Marconi e che,senza alcuna protezione, è di venuto obiettivo primario per chi «ama» lasciare graffiti. Peggio era andata al trono di vetro realizzato da due artisti ucraini, che ppen aveva donato alla Municipalità. E' stato sfondato probabilmente a
martellate dai soliti vandali che non mancano mai, proprio a due passi dal fiordo norvegese, perché poi non era stato più recuperato dalla Municipalità che aveva pensato di ospitarlo nella biblioteca civica di Ca' Bianca. Ultimo caso, l'opera coreana in bronzo esposta l'anno scorso durante Open, e che era stata donata da De Grandis ai gestore del Blue Moon. H vento, o forse i vandali, l'hanno fatta cadere a terra benché alta quasi tre metri, con il risultato che si è spezzata. «Adesso vedremo cosa fare anche in questo caso. E' un peccato che non si possa sfruttare un’occasione simile. In Cina dove organizzerò un Open nel 2006 mi hanno messo a disposizione un parco che diventerà un museo a cielo aperto. Al Lido gli spazi non mancano», Il parco di Ca’ Bianca, il più grande dell'isola, nei prossimi mesi sarà oggetto di manutenzioni e interventi molto rilevanti da parte di Vesta e della Municipalità. Dovrebbe essere realizzata una pista di skate-board, si metteranno nuovi giochi, nuove panchine e forse anche luci oltre a una piccola staccionata.

 

Simone Bianchi
 

 

Pubblicato: 17 Dicembre 2004

L’Open del Lido sbarca a Shangai
Fonte: La Nuova Venezia

LIDO. Sarà un Open marchiato Arte Communications il primo evento che caratterizzerà il 2006 quale anno dell’Italia in Cina. La popolarità della rassegna di sculture e installazioni all’aperto, che ha contraddistinto fin qui la creatura di Paolo De Grandis, supera anche i confini della Muraglia cinese sbarcando a Shangai con tutti gli onori del caso. L’accordo è stato siglato dal responsabile di Arte Communications nel corso del viaggio che lo ha portato in numerosi paesi dell’estremo oriente su invito dell’ente governativo cinese per l’arte. Un risultato di grande valore.


 In ballo c’era appunto un Open dedicato all’arte occidentale da organizzarsi in un grandissimo parco che verrà inaugurato nei prossimi mesi ad alcune decine di chilometri dalla metropoli cinese. Un parco dedicato alla cultura e all’arte, dove De Grandis porterà il meglio degli Open svolti negli ultimi sette anni al Lido, e dove la Cina era stata spesso protagonista. «Sceglierò due o tre tra gli artisti che hanno partecipato a ciascuna precedente edizione di Open al Lido, e a questi saranno aggiunti degli artisti cinesi», spiega De Grandis. «Si tratta di un successo enorme per la nostra rassegna, che dimostra come l’arte esposta in quel modo proprio al Lido, sia stata in grado di attraversare qualsiasi confine. Mi hanno dato carta bianca sul fronte dell’organizzazione, e sarò direttamente curatore della rassegna». Per Open, ma a questo punto per l’Italia, si tratta di un successo notevole, anche se Paolo De Grandis si sta dimostrando un lidense vincente su molti fronti.  Dopo aver curato le presenze alla Biennale di Venezia per tantissimi paesi est europei e asiatici grazie anche al lavoro svolto con Open in precedenza, e dopo aver contribuito a organizzare un Open ad Hong Kong, quello che il prossimo anno si farà proprio in Marocco, e una rassegna simile in Corea del Sud, di ritorno dall’estremo oriente, De Grandis ha ottenuto anche l’incarico di essere tra i curatori della prima edizione della Biennale d’Arte che si svolgerà nel 2006 a Singapore. «E non solo, perché in giugno porterò per la prima volta alla Biennale di Venezia artisti di Marocco e Libano» aggiunge, «e ho già presentato alla Municipalità del Lido e all’assessorato comunale alla Cultura il mio progetto per l’ottava edizione di Open. In questo caso però, senza un aiuto concreto sarà difficile dare un seguito a questa idea».

 

Simone Bianchi

Pubblicato: 27 Ottobre 2004

Dal Lido di Venezia alla Cina
Fonte: La Nuova

«OPEN» potrebbe chiudere al  Li­do ma al tempo stesso aprirsi sul mon­do. Se infatti la rassegna di sculture e in­stallazioni all'aperto rischia di scompari­re dall'isola dopo sette anni per mancan­za di fondi, è pronta a rinascere niente meno che in Cina. L'ormai famosa espo­sizione inventata da Paolo De Grandis (nella foto) con Arte Communications è infatti sul punto di mettere piede oltre la Grande Muraglia. In queste ultime ore il governo cinese ha preso contatti con lo stesso De Grandis e lo ha invitato il 10 novembre a Shanghai per definire i par­ticolari del progetto. Nessuno è profeta in patria, si sa, e lo sa ormai molto bene anche De Grandis dopo le ultime esternazioni riguardo a «Open» che rischia di non poter più esse­re allestito al Lido per i costi troppo elevati e la quasi inesistenza di contributi pubblici e privati verso il progetto. «Quello del governo cinese è senza dub­bio un segnale forte, che lascia intende­re il grande interesse che ruota attorno a una rassegna che ha permesso all'arte asiatica e cinese stessa di farsi conosce­re meglio alle nostre latitudini in questi anni» ha detto Paolo De Grandis. «In pra­tica organizzeremo da loro un "Open" che ospiterà il meglio dell'arte moderna del vecchio continente, un pò l'esatto contrario di ciò che avevamo fatto que­st'anno al Lido con Open Asia». E questo tenendo conto che «Open» è già sbarcato a Hong Kong e lo farà il prossimoanno anche in Marocco. E in Cina il luogo pre­scelto per l'esposizione esiste già.Si trat­ta dello Yuzi Paradise: un enorme parco di 1.320 acri nei pressi Guilin vicino Shanghai, realizzato nel 1996 e molto co­nosciuto a livello internazionale essendo stato già sede di otto simposi di scultura mondiale, ospitando 114 artisti prove­nienti da 25 paesi.

 

Simone Bianchi

Pubblicato: 12 Ottobre 2004

Appello del presidente della Municipalità per la mostra «Open è patrimonio dell’isola»
Fonte: La Nuova Venezia

«Open è una manifestazione che va sostenuta e non deve essere persa per l’importanza che ha assunto con gli anni sull’isola». Per il presidente della Municipalità, Gianni Gusso, la protesta dell’organizzatore Paolo De Grandis sfonda una porta aperta. Del resto la Municipalità era stata la sola tra enti e associazioni, se si eccettuano alcuni albergatori, a supportare la mostra di sculture e installazioni all’aperto che Arte Communications allestisce da sette anni al Lido lungo i viali e nelle piazze. Credo che la dimensione di questa manifestazione sia sempre stata sottovalutata - aggiunge Gusso - noi faremo certamente il possibile per aiutare Arte Communications e per non perdere Open. Rassegna che oltretutto coinvolge moltissimi paesi stranieri, dando vita a un dialogo ricco di solidarietà». In poche parole, se Paolo De Grandis rinunciasse davvero a organizzare in futuro Open, sarebbe una grave perdita per il Lido. «Open riempie un vuoto culturale che in passato non si riusciva a colmare - dice ancora il presidente della Municipalità - Un vuoto nel quale sono mancate le istituzioni al fianco di Arte Communications».

 

Simone Bianchi

  1. PREMIO OPEN2004
  2. ONOCHORD Conferenza Stampa di Yoko Ono
  3. Yoko ono Messaggio d'amore da Venezia
  4. OPEN semina opere d'arte all'aperto Arriva anche un Mohai made in Italy

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