La Fondazione Guggenheim, sede di feste per vip
TRA REGINE E MENU FRANCESCANI SPUNTA LA PORNOSTAR
Inaugurazioni, cocktail e party a go-go in occasione della 50. Biennale d'arte che ad oggi ha accreditato ben 5.600 giornalisti. E, a proposito di vip, è arrivata in città ieri Yoko Ono, che espone all'interno della sezione "Utopia" e che ha inoltre partecipato nel 2002 a Open al Lido di Venezia. La moglie di John Lennon, ex cantante dei Beatles, è assistita in questi giorni dall'artista veneziano Andrea Pagnes, che l'ha accompagnata ai Giardini. Per l'inaugurazione è invece atteso il ministro della cultura Giuliano Urbani, ma in arrivo vengono date anche famiglie reali. Come la regina Sonja di Norvegia, moglie di Harald V.
Alla Biennale non mancheranno nemmeno gli imprenditori. Tra questi Lapo Elkann, nipote di Gianni Agnelli, che sarà circondato da amici e familiari. Le massime autorità e i rappresentanti di ben 64 Paesi saranno invece presenti al teatro Verde nell'isola di San Giorgio per la festa riservata di Pierre Cardin. La festa è considerata quella ufficiale della Biennale ed è voluta dallo stilista di moda, veneziano d'origine. In occasione dello spettacolo di sabato 14 giugno, "Follie di Dalì", Pierre Cardin organizzerà un ricevimento al quale saranno presenti circa 800 invitati super selezionati. Tra gli eventi "mondani" della Biennale spiccano quelli di Paolo De Grandis, presidente di Arte Communications, che il 13 giugno alla Taverna La Fenice promuoverà una cena voluta dal padiglione di Hong Kong alla quale sono invitati Yoko Ono e Achille Bonito Oliva. Domani sera, alle 20 al Grand Hotel dei Dogi, l'Unesco promuove un party intitolato "The Snow Show in Venice", che vanta il patrocinio dell'Unione Europea, al quale parteciperanno artisti come Yoko Ono e architetti del calibro di Phìlippe Stark, Tadao Ando, Zaha Hadid, Arata Isozaki. Ma ci saranno anche il sindaco Paolo Costa, Franco Bernabè, Francesco Bonami e l'attrice Marisa Laurito. Questi invece sono gli ospiti che hanno già confermato la partecipazione: Nick Taylor dei Duran Duran, Alee Aalto (ambasciatore finlandese) e molti nobili Veneti come Orsola Foscarini Widmann Rezzonico, Benedetta Giulia Viscardi, Jayne e Francesco Da Mosto, Enrichetta Emo Capodilista, Maria Teresa Rubin de Cervin, Marco Lore-dan, marchese Francesco Carvajo de Bor-gia, Justinne e Lorenzo Rubin de Cervin Albrizzi. A rappresentare l'imprenditoria veneta ci saranno Servane e Giovanni Gioì.
Di tenore diverso saranno invece le inaugurazioni degli artisti Kuma (giovedì 12 giugno alle 18) e Massuda Hiromi (venerdì 13 giugno alle 14.30), ospitate nel chiostro di San Francesco della Vigna. I menu saranno di tipo "francescano", ovvero incentrati su tipiche portate che caratterizzavano la cucina dei frati. Tra le tante curiosità c'è anche la possibilità di trascorrere una notte e conversare per una notte sul tema "Sogni e conflitti" con l'artista del padiglione Limbo Zone, Lee Minwei, nella sua camera da letto, arredata in stile cinese, dalle 20 alle 10. L'iniziativa è intitolata "Sleeping Project". Mentre Shu Lea Cheang - famosa per aver realizzato video pornografici che hanno riscosso molto successo anche dalla criti-. ca cinematografica - ha pensato di omag-giare visitatori e cittadini con due tonnellate di aglio. L'evento con la "Regina dell'aglio" è ospitato a Palazzo delle Prigioni. Le feste saranno come d'abitudine ospitate nei palazzi privati, ma particolare sarà il ricevimento voluto dall'ambasciatore di Spagna in Italia, dal segretario di Stato e dal console onorario di Spagna Antonio Simionato che hanno invitato gli ospiti venerdì 13 a Palazzo Cornoldi, sede del presidio militare, per una festa in onore di Santiago Sierra. Sempre venerdì, alla Fondazione Peggy Guggenheim la Banca Gortardo invece organizzerà un party sulla terrazza del museo intitolate alla mecenate americana.
Federica Repetto
Il Lido accoglierà le opere di Open
Fonte: La Nuova Venezia
Il Lido accoglierà le opere di Open
II presidente della Municipalità favorevole alle sculture nei parchi
LIDO. La proposta di inserire nei parchi dell'isola le sculture di Open è piaciuta molto al presidente della municipalità. Gianni Gusso ha infatti auspicato che l'idea del responsabile di Arte Communications venga messa in pratica nel più breve tempo possibile per non disperdere un piccolo patrimonio di cultura. «Credo che a questo punto non potrò fare altro che incontrare Paolo De Grandis per discuterne a quattrocchi» ha detto Gusso tornando sul tema.
«Ricordo che anni addietro la Biennale propose all'allora quartiere di ospitare al Lido le opere che vennero esposte in Riva dei Sette Martiri. Non se ne fece però nulla, e ora alcune di quelle stesse opere sono relegate nei pressi della Fincantieri. Il Lido è un luogo congeniale per realizzare un progetto come quello proposto da De Grandis».
L'idea dell'organizzatore di Open era infatti quella di poter ospitare le opere che ogni anno gli vengono donate da artisti o governi stranieri presenti a Open, all'interno dei parchi pubblici lidensi, parando da quello di Cà Bianca che è il più grande e oltretutto sarà a breve interessato da un cospicuo intervento di riordino. «E' una proposta che cade a fagiolo in questo contesto» ha aggiunto Gusso. «Ma penso anche ad altre zone verdi dell'isola come a S. Ignazio per non parlare di Piazzale Ravà oppure della zona accanto al ponte di Malamocco che adesso è interessata da un cantiere».
De Grandis aveva infatti spiegato con grande rammarico, che ogni anno è costretto a regalare le opere rimastegli ai musei di altre città, quando invece sarebbe ben lieto di poterle donare all'isola in cui lui stesso abita e dove da sette anni organizza Open, mostra all'aperto che sta riscuotendo un successo enorme in tutto il mondo, tanto che nel 2006 ne organizzerà lui stesso una in Cina vicino a Shangai. Senza dimenticare poi la triste fine fatta dall'opera dell'Ucraina (un trono in vetro) che, due anni fa, venne distrutta dai vandali in via Lungomare Marconi dopo essere rimasta lì per mesi.
In un parco potrebbe essere ospitato anche il grosso pezzo di fiordo norvegese donato al Lido dallo stesso governo del paese scandinavo, e rimasto per anni poco distante da dov'è stato distrutto il trono. Tutto da decidere è invece ancora il destino della scultura coreana che è stata rotta dal vento o dai vandali nel parco del Blue Moon. De Grandis aveva deciso di donarla ai gestori. Adesso forse se la riprenderà.
Biennale di Venezia
Fonte: La Biennale di Venezia
Ida Gianelli, Direttore del Castello di Rivoli Museo d'arte contemporanea, è il primo curatore del nuovo Padiglione Italiano per l'Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia del 2007, che sarà allestito alle Tese delle Vergini dell'Arsenale.
La nomina è stata decisa dal nuovo Comitato di coordinamento fra la Biennale di Venezia, presieduta da Davide Croff, e la DARC (Direzione generale per l'architettura e l'arte contemporanee del Ministero per i Beni e le Attività Culturali), diretta da Pio Baldi.
Biennale e DARC hanno siglato un accordo, che sarà presentato a Venezia il 10 giugno alla conferenza stampa di inaugurazione della 51. Esposizione Internazionale d'Arte, per sviluppare ognuno nei propri ambiti di competenza, ogni iniziativa comune e utile al supporto e alla valorizzazione dell'arte e l'architettura contemporanee italiane in contesti internazionali.
La prima iniziativa del Comitato riguarda la partecipazione istituzionale italiana alle prossime mostre di architettura e d'arte della Biennale di Venezia, e in particolare la realizzazione del Padiglione italiano già annunciata alla conferenza stampa di presentazione della 51. Esposizione Internazionale d'Arte a Roma.
Tale iniziativa prosegue ora con la nomina quale curatore per il 2007 di Ida Gianelli, che alla 51. Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia è il presidente delle due giurie chiamate ad assegnare il 10 giugno i Leoni d'oro. La 51. Esposizione, diretta da María de Corral e da Rosa Martínez, sarà inaugurata venerdì 10 giugno e aprirà al pubblico da domenica 12 giugno a domenica 6 novembre 2005.
10. Mostra Internazionale di Architettura
Fonte: Fondazione La Biennale di Venezia
10. Mostra Internazionale di Architettura
Venezia, settembre - novembre 2006
I temi del nuovo urbanesimo. La meta-città
Due mostre per il Sud d’Italia
Il nuovo Padiglione italiano
Venezia, 4 agosto 2005 - Il Consiglio di Amministrazione della Biennale di Venezia, presieduto daDavide Croff, si è riunito in data odierna a Palazzo Querini Dubois e ha scelto e approvato il progetto della 10. Mostra Internazionale di Architettura, insieme al direttore e ai curatori a cui ne sarà affidata la realizzazione.
Come già avvenuto per il progetto triennale 2005/2007 di Arti Visive, anche per il Settore Architettura la Biennale di Venezia conferma la decisione di assumere direttamente la responsabilità delle scelte tematiche delle proprie manifestazioni, chiamando quindi i maggiori specialisti di quel tema a declinarne e interpretarne gli indirizzi. Per quanto riguarda la Mostra Internazionale di Architettura, la Biennale individua in questa manifestazione e in questa disciplina la possibilità di confermare il proprio compito non solo espositivo, ma di elaborazione di proposte e indirizzi da offrire quali strumenti per innovative prassi operative sui territori e nei contesti urbani nazionali e internazionali.
La Biennale ha deciso di dedicare alle meta-città il tema della 10. Mostra. I cambiamenti nella morfologia fisica e sociale delle città permettono oggi di delineare i tratti di un nuovo insediamento civile: la meta-città, insediamento che supera la forma e la concezione tradizionale delle città, che ormai eccedono i confini tradizionali, determinando nuove problematiche e necessità riguardo la loro governance, e subendo profonde trasformazioni nella composizione della loro popolazione, così come nei modi del lavoro. La 10. Mostra Internazionale di Architettura affronterà questi temi per giungere, alla sua conclusione, a formulare un documento di indirizzi, offerto a chi abbia responsabilità di progettazione e di governance sui sistemi urbani e territoriali.
I temi si svilupperanno attraverso quattro distinti e complementari momenti :
- la Mostra Internazionale, incentrata sulle trasformazioni delle città e dei territori sul pianeta, che sarà diretta da Richard Burdett (Gran Bretagna), docente di architettura e urbanesimo presso la London School of Economics, in questo momento uno dei maggiori esperti mondiali di tali tematiche;
- il Padiglione Italiano (per la prima volta nella sua storia la Biennale inaugurerà un Padiglione esclusivamente dedicato alla valorizzazione dell’architettura contemporanea italiana, nel complesso dell’Arsenale, alle Tese delle Vergini, per una superficie di 1.000 mq), che ospiterà una mostra incentrata sulle trasformazioni dei nostri territori e delle nostre città, nella prospettiva peculiare italiana di rapporto tra contemporaneità e conservazione, tra paesaggio storico e nuovi scenari. La Mostra del Padiglione Italiano è una iniziativa congiunta della Biennale di Venezia e del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali – DARC, che insieme nomineranno nelle prossime settimane la direzione a cui sarà affidata questa prima mostra nazionale.
- una sezione che descriverà le trasformazioni che si stanno realizzando o si stanno progettando nelle regioni del Sud Italia, a cura Claudio D’Amato Guerrieri (Italia);
- una sezione incentrata su modelli di trasformazioni urbane e territoriali internazionali che (anche in questo caso per la prima volta nella storia della Biennale) sarà realizzata in una città del Sud Italia, e che sarà allestita contestualmente all’apertura degli spazi veneziani, rappresentando una inedita sezione solo geograficamente distante dalle altre tre, a cura di Rinio Bruttomesso (Italia).
Le due sezioni che avranno una come tema, l’altra come sede le regioni del Sud Italia, fanno parte della nuova edizione del progetto “Sensi contemporanei” con cui la Biennale, il Ministero dell’Economia – Dipartimento per le Politiche di Sviluppo, e il Ministero dei Beni Culturali, hanno già dallo scorso anno inaugurato un programma di promozione e valorizzazione dell’arte e dell’architettura contemporanea nelle regioni del Sud Italia.
Note biografiche
Richard Burdett (Gran Bretagna) è nato a Londra nel 1956. Docente di Architettura e Urbanesimo alla London School of Economics, è fondatore e direttore presso la stessa Scuola del “Cities Programme”, un centro di ricerca e insegnamento che esplora le relazioni fra architettura, design urbano e società. Ha più di 20 anni di esperienza nell’organizzazione di esposizioni e concorsi di architettura, coinvolgendo enti pubblici e privati, e nel comunicare l’architettura ai media e al pubblico. E’ consulente per l’architettura presso il Municipio di Londra, membro dell’Authority per l’architettura della Grande Londra, e del Comitato di qualità dei siti della città di Barcellona. Esperto in design e politiche urbane, Burdett è membro della task force del Governo britannico per la politica urbana. E anche direttore del progetto internazionale “Urban Age”, un ciclo di eventi che coinvolge esperti di vari settori e che si svolge in sei città globali come New York, Shangai, Londra, Mexico City, Johannesburg e Venezia, quale tappa conclusiva del tour di ricerca.
Claudio D’Amato Guerrieri (Italia) è nato a Bari nel 1944. Professore ordinario di Progettazione architettonica nella Facoltà di Architettura del Politecnico di Bari, ed è stato Preside della stessa Facoltà. In ambito internazionale, ha promosso, coordinato e sviluppato numerosi progetti relativi all’area balcanica e in generale mediterranea e medio-orientale.
Rinio Bruttomesso (Italia) è nato nel 1948. Docente di Urbanistica allo Iuav di Venezia, dal 1989 è Direttore del centro Internazionale Città d’Acqua di Venezia, nonché direttore della rivista “Aquapolis”. Curatore della sezione Città d’Acqua (dedicata alle trasformazioni delle città portuali) della 9. Mostra della Biennale, Metamorph, è esperto sui temi della riqualificazione delle aree urbane di waterfront e sul riuso dell’archeologia industriale.
OPEN2OO5
LIDO. Arrivasse davvero di nuovo al Lido il vecchio F104 dell’artista B.Zarro, un posto forse lo troverebbe. Particolarmente suggestiva sarebbe la possibilità di vederlo davanti l’ingresso dell’aeroporto Nicelli. Di fronte al cancello c’è una piccola rotatoria, che forse si presterebbe ad accogliere il vecchio velivolo da combattimento della nostra Aeronautica Militare. «Sarebbe una bella idea se si realizzasse. L’unico problema sarebbe la manutenzione, altrimenti diventerebbe un blocco di ruggine», sottoscrive Paolo De Grandis, organizzatore di Open, che ha ospitato al Lido l’opera sino al 2 ottobre. «Potrebbe essere davvero simpatica come soluzione. Ma si potrebbe in quel caso coinvolgere anche la società di gestione dello scalo», aggiunge Gianni Gusso dalla Municipalità. L’artista romano che ha sfruttato il vecchio caccia per farne un’opera di protesta contro la guerra, aveva ipotizzato l’eventualità di donarlo ai bambini veneziani. (s.b.)